“E’ ripresa questa mattina, dopo una pausa di un giorno, la protesta dei migranti che si trovano nella tendopoli di San Ferdinando, nel Reggino. Il fitto lancio di pietre ed altri oggetti ha causato il serio ferimento di due colleghi della Scientifica impegnati sul posto. Uno è stato colpito al petto da un masso, mentre un altro, raggiunto da una pietra scheggiata, ha riportato un taglio al piede. Speriamo nella loro pronta e totale guarigione e gli esprimiamo la nostra più profonda solidarietà. Purtroppo, abbiamo notato che situazioni drammatiche come quella di San Ferdinando non fanno notizia più di tanto, né la fanno gli appartenenti alle Forze dell’ordine mandati a farsi aggredire o a farsi contagiare in questi contesti che sono bombe a livello di rischio sanitario oltre che di ordine e sicurezza. Sfortunatamente i problemi non si risolvono fingendo che non esistano. La serietà e la gravità di quello che accade sono sotto gli occhi di tutti, è arrivata l’ora di intervenire in ben altra maniera, senza limitarsi a scaricare tutto sugli operatori di polizia a costo di qualsiasi conseguenza”.
Così Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato, dopo che oggi si è verificata una nuova la sassaiola contro la Polizia nella tendopoli di San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria. Nella tendopoli, in cui sono rimaste circa una trentina di persone, ben 14 sono risultate positive mentre altre non hanno voluto sottoporsi al tampone. Di qui la decisione di dichiararla zona rossa che, però, i migranti non vogliono rispettare. La prima rivolta si è verificata sabato sera, oggi la nuova protesta che ha visto impegnati numerosi uomini fra polizia e carabinieri.