Scritte inneggianti la strage dell’Heysel e contro il grande Gaetano Scirea. Mister Allegri condanna gli esecutori, ma la sua società nel 2014 permise in curva l’esposizione di uno striscione inneggiante la tragedia di Superga. Come la mettiamo?
“Heysel -39, Scirea brucia all’inferno”: la quattordicesima giornata di campionato passerà alla storia purtroppo per queste scritte fuori dallo stadio Franchi di Firenze. Non ci piace commentare simili fatti di cronaca che evocano tragedie consumate all’interno di uno stadio e la morte di un calciatore-simbolo come Gaetano Scierea morto in Polonia durante un incidente stradale. E’ giusto precisare che dal 1979 anno dell’uccisione di Paparelli dal lancio di un fumogeno nel corso di un derby Lazio-Roma, mai sono state adottate serie misure per contrastare efficacemente i violenti che vanno allo stadio e gli imbecilli che imbrattano i muri con scritte di apprezzamento per la morte di tifosi o di un grande campione. L’Heysel oltre alla morte di tifosi italiani, rappresenta una delle più grandi beffe della giustizia belga nei confronti del nostro Paese, visto che il tribunale di Bruxelles ha assolto i delinquenti hoolingans inglesi autori di quella strage del maggio 1985. Il Belgio aveva già mandato al massacro anni prima numerosi nostri connazionali nelle miniere (vedi Marcinelle 8 agosto 1956) e non ha neppure titolato il nuovo stadio a quelle vittime di 33 anni fa, titolandolo al triste Re Baldovino. E’ giusto ripassare un po’ di storia. Torniamo alle scritte di Firenze. Per il tecnico della Juventus Massimiliano Allegri “chi ha scritto certe cose andrebbe quasi arrestato, finché si verificano certi fatti senza trovare una soluzione è diseducativo”. Giusto. Caro Mister Allegri è doveroso però fare qualche precisazione! Ce lo permetta. Nel 2014 furono allo Juventus Stadium furono fatti passare striscioni nella curva della bianconera inneggianti la tragedia di Superga (datata maggio 1949) con tanto di autorizzazione dei coordinatori delle curve e del personale della società Juventus. Nessuno dei dirigenti condannò quei fatti. Ci fu un silenzio attorno a quei fatti a differenza delle scritte fuori dallo stadio fiorentino. Dello striscione contro i granata abbiamo invece avuto notizia quattro anni dopo grazie alla trasmissione Report in onda su Rai Tre che in merito un mese fa ha divulgato un ampio servizio. Venne anche intervistato telefonicamente Sandro Mazzola, che commentò il fattaccio piangendo, dato che suo padre il grande Valentino capitano di quel magnifico Torino era in quell’aereo quel maledetto 4 maggio 1949. Come se non bastasse l’autore del servizio il giornalista Federico Ruffo ha subito un attentato, salvato dall’abbaiare del suo cane: in pratica avevano tentato di dar fuoco alla sua abitazione. Quindi signor Allegri non esistono morti di Serie A o di Serie B. I delinquenti vanno perseguiti e puniti ovunque…di qualunque tifoseria essi siano. Anche la Società Juventus dovrebbe chiedere scusa e dissociarsi da quei delinquenti che affollano la loro curva. Ma non lo hanno fatto.
Foto sotto: il grande Gaetano Scirea (Juventus.com)