Alokozay handicrafts ha vinto il Daring Women in Business Prize. È un’azienda nata nel 2014 che confeziona abiti della tradizione con tecniche moderne e li esporta sia negli Stati Uniti che in Asia. Fa formazione professionale e dà lavoro a molte donne. Con una larga maggioranza, la giuria ha assegnato all’imprenditrice Laila Alokozay, titolare dell’azienda, il premio nato in risposta alla recessione economica che sta colpendo il Paese. Secondo dati ufficiali, infatti, negli ultimi quattro mesi, il 100% delle attività di proprietà femminile è stato interrotto a causa della pandemia e la metà di queste attività non è più operativa. Per questo Nove Onlus, l’associazione nota per aver dato vita al Pink Shuttle che a Kabul aiuta le donne a spostarsi per la città in sicurezza, ha ideato il Daring Women in Business Prize, che ha riscosso grande interesse nella società afghana.
Dopo aver vagliato decine di progetti, le due giurie – quella italiana e quella afghana del Daring Women in Business – si sono riunite al Shahrara Garden di Kabul per assegnare il premio di 4.000 dollari al progetto vincitore, che è risultato essere quello presentato da Alokozay handicrafts.
La giuria italiana, – composta da Arianna Alessi, vicepresidente Only The Brave Foundation; Stefano Palumbo, direttore della Nando and Elsa Peretti Foundation; Filippo Vettorato in rappresentanza di Anna Fasano, presidente di Banca Etica – si è collegata online con la giuria afghana, composta da Farida Mashal Quraishi, direttrice del Dipartimento degli Affari femminili di Kabul; Sweeta Raheel Tashqurghany, imprenditrice; Shamila Mashal Beigi, dirigente d’azienda; Maryam Azizi, imprenditrice; Ghulam Muhaiuddin, Deputy Branch Manager di Mutahid Bank. Alla proclamazione del progetto vincitore, hanno partecipato: Nove Onlus, sedi di Roma e Kabul; ministry of Women’s Affairs; Departments of Women Affairs a Kabul, partner del Daring Women in Business Prize. ‘Con questa iniziativa di Nove Onlus, grazie alla collaborazione di Only The Brave Foundation, Nando and Elsa Peretti Foundation e Banca Etica – si legge in una nota – si intende lanciare un segnale forte: non c’è sviluppo, non c’è benessere, non c’è ripresa senza le donne, i loro diritti, le loro capacità, il riconoscimento del loro ruolo nella società’.
Fonte Ansa.it