(ANSA) – LONDRA, 30 APR – Più Alan Turing, meno James Bond: i
servizi segreti di Sua Maestà si adeguano ai tempi, accantonando
(se mai esistito) il glamour patinato affidato all’agiografia
cinematografica dell’agente in Aston Martin che beve Martini,
per lanciarsi piuttosto alla ricerca di esperti in tecnologie
computerizzate, di ‘nerd’ da tastiera, ritenuti funzionali sul
fronte emergente del cyber-terrorismo o della cyber-guerra.
L’MI6, l’intelligence estera britannica, cerca dunque geni
dell’algoritmo, dal talento simile a quello di Turing, celebre
matematico inglese capace di decrittare i messaggi militari
nazisti codificati durante la Seconda guerra mondiale da
macchine come Enigma. O di figure ingegnose come l’immaginario
Q, personaggio di contorno della saga di 007 citato
esplicitamente in un raro tweet dal capo attuale del servizio,
Richard Moore, per spiegare la nuova strategia.
“Cerchiamo il nuovo Q” – ha fatto sapere Moore -. Se vuoi
servire la tua nazione collaborando con l’MI6, per sviluppare la
tecnologia operativa del futuro, dai uno sguardo qui”. Di
seguito, l’annuncio di lavoro, riservato essenzialmente ad
informatici ad alta qualificazione che potranno aiutare lo
spionaggio contro “gli avversari più difficili”.
“L’MI6 ha bisogno di essere all’avanguardia della tecnologia
per restare al passo coi tempi – si legge nell’illustrazione
delle competenze richieste al candidato -. Come Q, sarai
responsabile di crearle e adattarle in maniera funzionale alle
missioni. Dovrai far sì che le tecnologie distruttive, da
minacce per le nostre operazioni, si trasformino in
opportunità”. Alle spie del domani viene quindi chiesto un profilo
professionale diverso, pur senza rinunciare alla caratteristica
essenziale di ogni agente che si rispetti: la massima
discrezione. Come puntualizzato del resto – con un tocco di
umorismo inglese – a fine bando: “Il candidato prescelto non
verrà annunciato pubblicamente”. (ANSA).
Fonte Ansa.it