(ANSA) – CAGLIARI, 30 OTT – Nel giorno della protesta del
mondo dello spettacolo per la ‘stretta’ contenuta nell’ultimo
Dcpm – 500 artisti con tamburi e trampolieri davanti alla
Prefettura di Cagliari in rappresentanza dei circa 5mila
lavoratori sardi del settore – l’Isola piange altri sette morti
(214 in totale dall’inizio dell’emergenza) contagiati dal Covid,
tutti anziani dai 63 ai 92 anni, e 298 nuovi positivi a fronte
di un incremento di oltre 3mila tamponi in 24 ore. Cresce la
pressione sugli ospedali: 323 (+1) i pazienti ricoverati nei
reparti non intensivi e 40 (+1) in quelli intensivi, mentre le
persone in isolamento domiciliare sono complessivamente 5.458.
Regione al lavoro per superare le criticità nell’Oristanese.
Apertura del Covid-hotel nel capoluogo, riconfigurazione dei
posti letto nell’ospedale di Ghilarza per l’assistenza ai
pazienti positivi e individuazione dell’hot-spot per
l’esecuzione dei tamponi drive-in in applicazione dell’accordo
con l’Esercito: queste le soluzioni presentate dal neo
commissario Ats-Ares Massimo Temussi in un vertice con il
prefetto Gennaro Capo, il sindaco di Oristano Andrea Lutzu e la
direttrice dell’Assl Valentina Marras.
E’ stallo intanto sull’ordinanza del governatore Solinas che
dovrebbe integrare il Dcpm del Governo con misure in parte
restrittive (didattica a distanza al 100%, riduzione della
capienza dei trasporti pubblici fino al 50% e degli arrivi in
porti e aeroporti) e in parte “permissive” (apertura di bar fino
alle 20 e di ristoranti fino alle 23, ma anche di palestre,
piscine e teatri seppur con ingressi contingentati). Lo stop
arrivato da Roma alle fughe in avanti delle Regioni potrebbe
essere ‘aggirato’ con una apposita legge regionale, ma su questo
l’opposizione si è già chiamata fuori. Un’altra soluzione –
forse l’unica al momento praticabile – consiste nell’adozione di
un provvedimento con le sole misure restrittive. Il pacchetto ‘allentamenti’ non piace all’Anci. “E’ del tutto fuori luogo il
tentativo di estendere gli orari di apertura ad alcune categorie
quando appare inevitabile la serrata totale o semitotale, cioè
misure simili a quelle di marzo”, chiarisce su Facebook il
presidente Emiliano Deiana (ANSA).
Fonte Ansa.it