(ANSA) – CAGLIARI, 16 LUG – Preoccupazione in Sardegna per la
diffusione della variante Delta. Con l’aumento dei contagi, oggi
schizzati a 140 con un tasso di positività che sale al 35,
l’Isola mostra un Rt pari a 1.12 – tra le regioni con l’indice
più alto – e l’incidenza più alta in Italia (33,2%) nel periodo
di riferimento relativo alla
settimana 9-15 luglio L’isola teme il passaggio in zona gialla
anche se per ora i parametri non sono così alti da giustificare
un cambio di colore immediato. tanto più che alcuni criteri
dovrebbero essere presto rivisti dalla cabina di regia nazionale
a fronte dell’aumento del numero dei vaccinati e della bassa
ospedalizzazione.
Nel frattempo dall’ultimo monitoraggio settimanale
dell’Iss-ministero della Salute emerge che sono sei le Regioni e
Province autonome con un valore dell’indice di trasmissibilità
Rt puntuale superiore a 1 questa settimana (Abruzzo, Campania,
Liguria, Provincia Autonoma di Bolzano, Sardegna, Veneto). E
sempre la Sardegna, con Sicilia e Veneto è tra le tre Regioni
con l’incidenza più alta, mentre è solo allo 0,5% per
l’occupazione delle terapie intensive. Non si registrano decessi
ma solo un ricovero in più in area medica.
Prosegue, nel mentre, la campagna di vaccinazione e con il 91,7%
delle dosi a disposizione somministrate, la Sardegna è settima
tra le regioni italiane (la media è 91,2%). Intanto sono
arrivate nell’Isola altre 53mila dosi del vaccino Pfizer e sono
attese anche ulteriori dosi di Moderna.
“La vera sfida per non avere problemi, e già non abbiamo più
tempo, è quello di avere certezza di vaccinare subito tutti gli
operatori del settore turistico: la sicurezza delle vacanze
passa per il vaccino non per il green pass”, dice il presidente
regionale di Federalberghi, Paolo Manca. Dopo i numeri bassi di
giugno, è buono il trend di prenotazioni per fine luglio e
agosto. “Il vero banco di prova sono settembre e ottobre –
conclude -: dobbiamo portare gli stranieri e garantire da subito
quell’alto livello di sicurezza che evidentemente ancora oggi i
mercati esteri non sentono, preferendo destinazioni più vicine”.
(ANSA).
Fonte Ansa.it