(ANSA) – VENEZIA, 27 OTT – La curva del contagio prosegue la
sua avanzata in Veneto, con altri 1.526 casi in 24, e i numeri
dei ricoveri e delle terapie intensive dicono che in pochi
giorni la regione potrebbe entrare nella ‘fase 3” del piano di
sanità pubblica (che ha 5 livelli), quella da cui scatta la
riapertura degli ospedali Covid center. “Si continua a crescere
di una cinquantina di pazienti in area non critica al giorno, in
proporzione di uno a nove con le terapie intensive” ha detto il
governatore nel punto stampa quotidiano. “Stiamo già dicendo ad
alcune Ulss – ha proseguito – di scaldare i motori per la fascia
successiva. Finora siamo tutti nella ‘seconda fascia’ della
sanità pubblica, Belluno è già in terza fascia, Treviso ci sta
arrivando. Per tutte le province pensiamo che il passaggio possa
avvenire nel giro di 3-4 giorni”.
Oltre ai nuovi casi, che portano il totale dei positivi a
46.992, si contano diverse vittime: 12 in più rispetto a ieri,
per dato complessivo di 2.344 morti.
Insomma anche l’andamento della seconda ondata Covid segue
quello preoccupante a livello nazionale ed europeo. Non così
nei ricoveri in area non critica, ha osservato Zaia, secondo il
quale “la curva sicuramente è in ascesa, ma con una storia
diversa da altre comunità italiane, e rispetto a marzo. Le
spiegazioni sono molteplici, può essere che qui ci si curi
meglio,, che il contesto sociale porti a questo, ma in questa
fase non è interessante approfondirlo; dal punto di vista della
sanità pubblica siamo nella seconda delle cinque fasce”.
i dati di Azienda Zero (la super struttura della sanità
regionale) riportano che i contagi Covid sono raddoppiati in
meno di una settimana, con una percentuale del 12,9% rispetto ai
tamponi effettuati, oltre cinque punti in più rispetto a una
settimana prima. Nella settimana dal 19 al 25 ottobre, i nuovi
casi sono stati 9.370, rispetto ai 4.878 del periodo precedente.
Intanto la scuola affronta anche il ritorno alla didattica a
distanza. Con un riflesso numerico positivo sugli spostamenti.
“Partendo con la didattica a distanza – ha detto Zaia – avremo
200 mila persone in meno che useranno il trasporto pubblico”.
(ANSA).
Fonte Ansa.it