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Aste Bolaffi: Torino per un giorno capitale dei migliori vini al mondo. E con il big Raspelli

Quasi mille lotti di bottiglie divisi in 4 settori: da Ferrari a Ca’del Bosco, da Krug a Dom Perignon; da Cervaro della Sala a Montrachet, da Bruno Giacosa a Gaja, da Tignanello a Solaia, da Château Lafite Rothschild a Musigny: il meglio del vino

Aste Bolaffi è arrivata alla sua la nona asta di Vini pregiati e distillati realizzata in collaborazione con Slow Food Editore: il prossimo appuntamento si terrà in Sala Bolaffi a Torino giovedì 22 novembre, tutto il giorno,e proporrà una selezione di 945 lotti provenienti da prestigiose cantine private. Tante le novità di questa edizione, a partire dal catalogo, immaginato come una carta dei vini e arricchito dal contributo del giornalista e critico gastronomico Edoardo Raspelli, che con i suoi approfondimenti tecnici accompagna i collezionisti nella scelta delle bottiglie preferite, anche grazie a particolari abbinamenti con il cibo. Nel monumentale ricchissimo catalogo, dopo la presentazione del presidente ed amministratore delegato, Filippo Bolaffi, Edoardo Raspelli, oltre a presentare i quattro blocchi in cui sono divise le migliaia di  bottiglie all’asta, ha raccontato i suoi ricordi ,e non solo gastronomici: da bambino il Catalogo Bolaffi ai francobolli, da appassionato quelli dei vini di Luigi Veronelli,da critico gastronomico la sua collaborazione alla Guida Bolaffi ai Ristoranti che risale al 1977.L’asta conferma, inoltre, la collaborazione con Whisky Club Italia per i commenti tecnici dei distillati.
Accanto alle icone dell’enologia italiana e internazionale, figurano in catalogo selezioni di bottiglie particolari provenienti direttamente da quattro maison d’eccezione, quali Bertani, Joaquin, Château Musar e Poggio di Sotto. Di quest’ultima sarà proposta anche una degustazione di cinque annate diverse di Brunello di Montalcino Vendemmia 2005, 2009, 2011, 2012 e 2013, lo stesso giorno dell’asta.
Apre il catalogo una ricercata proposta di champagne e bollicine italiane (lotti 1-81): Dom Pérignon degli anni ’60-’70, Perrier-Jouët Belle Epoque anche in formati particolari, Krug Clos du Mesnil Blanc de Blancs degli anni ’80-’90 (lotti 21 e 23, rispettivamente 1982 e 1990, basi 700 euro ciascuno). Tra gli spumanti nostrani, la Franciacorta è presente con una ricca selezione di Cuvée Annamaria Clementi Ca’ del Bosco, mentre la zona di Trento con la Riserva del Fondatore Fratelli Lunelli. Seguono i vini bianchi (lotti 82-106), in particolare dalla Borgogna con i suoi Domaine des Comtes Lafon, Leflaive e selezioni di Montrachet Maison Louis Jadot e Joseph Drouhin, e dal resto del mondo, come un’introvabile bottiglia di Moscato bianco Massandra 1947 dalla Crimea.
 Imponente e prestigiosa l’offerta di vini rossi (lotti 107-821) che propone un viaggio tra le etichette più rinomate, a partire dalla Toscana con protagonisti Solaia e Tignanello, di varie annate e formati, una selezione di Pergole Torte Montevertine, ugualmente in numerosi formati, tra cui una bottiglia da 12 litri del 1997 (lotto 149, base 1.800 euro). Arricchiscono la proposta numerosi Masseto, Ornellaia e Sassicaia, tra cui quattro lotti della prestigiosa annata 1985, uno dei quali in formato magnum (lotto 199, base 1.800 euro). Immancabile anche il Brunello di Montalcino Biondi Santi, Case Basse Soldera e Casanova di Neri. Per il Piemonte, spicca una selezione di etichette bianche e rosse di vari formati dagli anni ’60 ai giorni nostri di Bruno Giacosa, tra cui sei bottiglie di Barbaresco Asili Riserva Etichetta Rossa 1996 (lotto 265, base 1.800 euro). Tra gli altri highlight, oltre 50 anni di Barolo Cascina Francia e Monfortino, come sei bottiglie di Stravecchio degli anni ’40 (lotto 374, base 2 mila euro), una bella panoramica della Cantina Mascarello degli anni ’60 e ’70, interessanti selezioni di Barbaresco di Gaja dagli anni ’50, Barolo Bartolo Mascarello e varie annate dagli anni ’70 di Barolo Giuseppe Rinaldi. Passando ai vini francesi, largo spazio ai Bordeaux ben rappresentati da bottiglie degli anni ’50 e ’60 degli Château più celebri: Cheval Blanc, Château Haut-Brion, Château Lafite-Rothschild, Château Latour, Château Margaux e Mouton Rothschild, infine Petrus dagli anni ’70 ai Duemila. Tra i vini di Borgogna di annate prestigiose spiccano due Musigny Grand Cru Cuvée Vieilles Vignes 1989 Domaine Comte Georges de Vogüé  (lotto 692, base 600 euro), tre Vosne-Romanée 2004, Domaine Leroy (lotto 721, base 1.800 euro) e una selezione di vari vini del Domaine de la Romanée-Conti della prestigiosa annata 1999: Echezeaux, Grands Echezeaux, Saint-Vivant, Richebourg, La Tâche e Romanée Conti. Si segnala inoltre una verticale di sei bottiglie di Bonnes-Mares Grand Cru Roumier dal 2010 al 2015 (lotto 768, base 5 mila euro). Arricchiscono l’insieme una bottiglia di Echezeaux Grand Cru 1982, Henri Jayer (lotto 790, base 3 mila euro) e una di Vosne-Romanée Cros-Parantoux Premier Cru 1996, Henri Jayer (lotto 791, base 8 mila euro). In conclusione di vendita, come di consueto, la sezione dedicata a vini dolci e distillati: dai prestigiosi Château d’Yquem del 1936 e del 1959 (lotti 823 e 824) a una bella selezione di grappe Levi con etichette disegnate a mano (lotti 864-868) fino a numerosi lotti di Cognac, Armagnac, Porto e Whisky. In quest’ultimo capitolo spiccano due bottiglie di Macallan 70 Proof Distilled del 1937 e 1938 (lotti 908 e 909, basi 4 mila euro ciascuno) e due bottiglie di Rum Sugar Estate Moon Import e West Indies Samaroli (lotto 945, base 3 mila euro).

Foto sotto: Champagne protagonista dell’Asta Bolaffi (lemiebollicine.com) 

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