Matteo Bazzi / Agf
Un deposito di tram a Milano
Scoppia la polemica sull’aumento del biglietto Atm, a partire da luglio, da 1,50 a 2 euro. L’Agenzia Tpl di Bacino di Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia ha deciso l’aumento e il consigliere regionale della Lega, Andrea Monti, ha attaccato la scelta: “Il vero biglietto unico, tanto atteso da centinaia di migliaia di pendolari, è quello che integra i bus con i treni, permettendo, con un titolo di viaggio integrato, di accedere a tutti i trasporti utilizzati nelle tratte pendolari”. Mentre “l’aumento del biglietto a 2 euro imposto dal Comune di Milano, che da solo controlla l’agenzia avendone la maggioranza, rischia di essere la vera pietra tombale circa il raggiungimento della piena integrazione, auspicata da tutti”.
Per il commissario della Lega milanese, Fabrizio Cecchetti, “l’aumento a 2 euro del biglietto Atm è solo l’ultimo regalo del sindaco Sala ai milanesi”. Si tratta di “una decisione grave che, invece di migliorare la situazione della viabilità, la peggiora ancor di più”. Mentre il segretario della Lega Lombarda, Paolo Grimoldi, “l’aumento del ticket Atm a 2 euro è una tassa aggiuntiva per i milanesi e un implicito invito ad utilizzare l’auto”.
Diverso il parere del consigliere regionale del Pd, Pietro Bussolati: “Con l’approvazione della tariffa integrata, Milano dimostra di voler continuare a investire sul trasporto pubblico, alla faccia della Regione che non dice nulla al suo governo Lega-M5S che vuole tagliare 60 milioni per la sola Lombardia. Milano, invece, investe di piu’ e realizza una riforma delle tariffe che permetterà a tanti pendolari di pagare di meno e in modo più semplice”.
Diversa l’opinione del consigliere del M5s, Simone Verni: “Il taglio di 60 milioni per il Tpl in Lombardia è l’ennesima eredità dei governi precedenti, compreso quello del Pd, e l’attuale esecutivo sta affrontando la questione. Toninelli ha rassicurato che sta lavorando per scongiurare il taglio con l’intervento del ministro Tria al Def di luglio”.
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