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Australia: mea culpa premier su incendi

(ANSA) – ROMA, 12 GEN – “Ci sono cose sul terreno che avrei potuto gestire meglio”: dopo che da mesi l’Australia brucia senza sosta, avvolta in una cappa di fumo, con almeno 28 morti, il primo ministro Scott Morrison, subissato di critiche e proteste, ha fattoammenda per come l’emergenza è stata gestita dal suo governo federale.
    Contestato nei villaggi colpiti dal fuoco che visitava, Morrison ha commentato: “Sono ambienti sensibili, sono ambienti molto emotivi. I primi ministri sono fatti anche loro di carne e ossa quando si confrontano con questa gente”. Il premier conservatore, accusato di aver fatto poco, di essere un negazionista sui cambiamenti climatici e di essere in combutta con la lobby del carbone e di essere andato in vacanza alle Hawaii mentre il Paese bruciava, ha detto che ora c’è “una voglia nuova” del governo di farsi carico del disastro, annunciando una pubblica inchiesta sulla risposta del governo all’emergenza. Nessun collegamento fra il caldo e gli incendi e il clima, è stato tuttavia accennato da Morrison.
   

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