(ANSA) – PORDENONE, 25 SET – Una badante infedele, già
indagata per circonvenzione di incapace e auto-riciclaggio, dopo
aver sottratto 700 mila euro alla sua assistita, è stata ora
indagata anche per distruzione di cadavere. E per
favoreggiamento risultano indagati anche il rappresentante di
una ditta di pompe funebri e il direttore di un ufficio postale.
Si tratta degli sviluppi delle indagini svolte dalla Guardia di
Finanza di Pordenone nei confronti dell’assistente familiare di
una donna novantunenne (deceduta a fine 2017) e del figlio
disabile, entrambi affetti da varie patologie mediche e
psicologicamente fragili, ai quali, secondo le Fiamme Gialle,
dopo aver guadagnato la fiducia e la familiarità, ha sottratto
l’enorme cifra di denaro.
La badante con i soldi ha acquistato gioielli, un’auto, ha
sottoscritto titoli e polizze assicurative.
Gli ulteriori dubbi delle Fiamme Gialle sono sorti quando
l’attività investigativa ha cercato di chiarire le reali cause
della morte della 91enne: il giorno del decesso, avvenuto alla
sola presenza della badante, quest’ultima non aveva avvisato
alcun familiare, provvedendo autonomamente a disporre, nel giro
di poche ore, la cremazione, e così precludendo la possibilità
di svolgere esami autoptici sulla salma.
Fonte Ansa.it