(ANSA) – ROMA, 27 APR – Migliaia di affollate fabbriche tessili hanno riaperto oggi i battenti in Bangladesh, malgrado il Paese sia in lockdown fino al 5 maggio, e ora si teme un’esplosione del contagio nel travagliato Paese asiatico.
Almeno mille fabbriche, chiuse da fine marzo, hanno avuto il permesso di riaprire nelle due città principali, Dacca e Chittagong, e in altri centri su pressione dei commercianti all’ingrosso, che ricevono un volume crescente di ordini da esportare, e anche della povertà: “I lavoratori tessili sono in una situazione difficilissima: da una parte hanno paura del coronavirus e temono per la propria salute, ma allo stesso tempo sanno che se non si presentano saranno licenziati. Hanno bisogno del loro salario”, scrive Al Jazeera da Dacca. L’80% delle esportazioni del Bangladesh è costituito da abbigliamento per un giro d’affari di 35 miliardi di dollari. La chiusura si stima abbia provocato una perdita di 6 miliardi di dollari a fronte di 5.900 casi confermati di coronavirus e 159 morti accertati.