Giornata “pessima” per i cosiddetti furbetti del cartellino che negli ospedali italiani da tempo purtroppo fanno il bello e cattivo tempo con l’assenteismo di massa: dopo il Cardarelli di Napoli (con ben 62 avvisi di garanzia piovuti oggi contro impiegati, medici e addirittura un sindacalista) ora tocca all’ospedale San Giacomo di Monopoli, in provincia di Bari. I carabinieri hanno arrestato 13 persone nell’ambito di una vasta operazione contro un caso di assenteismo per il quale ben in 46 sono indagati per concorso in «truffa aggravata ai danni dello Stato commessa in violazione dei doveri inerenti un pubblico servizio, false attestazioni e certificazioni sulla propria presenza in servizio, falso ideologico e peculato». L’ordinanza con l’elenco delle accuse è gravissima, in aggiunta ben 9 di questi 13 arrestati è medico e responsabile dei vari reparti della struttura pubblica barese: Angelamaria Todisco (Immunotrasfusionale), Gianluigi Di Giulio (Radiodiagnostica), Rinaldo Dibello (Gastroenterologia), Egidio Dalena (Otorinolangoiatia), Girolamo Moretti (Radiodiagnostica), Vincenzo Lopriore (Cardiologia), Sabino Santamato (Ginecologia), Leonardo Renna (Ginecologia), sono questi i nomi dei medici arrestati – come riporta l’Agenzia Ansa – a cui vanno aggiunti l’operatore tecnico della direzione sanitaria Antonio Bosio, l’assistente amministrativo Anna Pellegrini, il collaboratore amministrativo-professionale Giancarlo Sardano e l’infermiera del reparto di ginecologia Giuseppa Meuli.
ASSENTEISMO ALL’OSPEDALE DI MONOPOLI: 8 MEDICI ARRESTATI
Praticamente mezza dirigenza di un intero ospedale viene portata ai domiciliari con l’accusa di “assenteismo”, furbetti del cartellino e truffa di massa: secondo l’inchiesta dei Carabinieri diretti dalla Procura di Bari, sarebbero 660 le ore di servizio sottratte all’ospedale “San Giacomo” di Monopoli dall’intero personale (medici, infermieri e operatori tecnici). Da ottobre 2018 a gennaio 2019 tutti gli indagati si sarebbero assentati dal posto di lavoro per andare a fare acquisti nei negozi, al bar per colazione o pranzo o addirittura nelle case al mare. Con queste condotte, i 46 indagati (13 destinatari di misure cautelari degli arresti domiciliari e 20 dell’obbligo di dimora) avrebbero causato un danno economico alla Asl di Bari di circa 25mila euro oltre ad un servizio medico evidentemente deficitario. Dopo l’inchiesta di Napoli e questa di Bari, è intervenuta la Ministro della Salute Giulia Grillo su Facebook chiedendo misure importanti e urgenti: «Questi signori non hanno capito che la musica è cambiata. Non solo andremo a scovare ogni episodio del genere, io chiedo per questi farabutti il licenziamento immediato!. Nessuna tolleranza coi farabutti del cartellino che prendono in giro lo Stato, rubano lo stipendio e vengono meno ai loro doveri verso chi sta male. Fuori i disonesti dalla sanità». Per il procuratore di Bari, Giuseppe Volpe, l’indagine colmata con gli arresti all’ospedale San Giacomo di Monopoli dimostrano una «situazione vergognosa, ancora più grave perchè i primi danneggiati sono gli ammalati, cioè una categoria debole e fragile». Volpe in conferenza stampa ha puntato il dito contro medici, dirigenti, «gente laureata, che lavora in posti di grande responsabilità e dovrebbe dare l’esempio agli altri. Se da loro invece vengono esempi di questo tipo, vuol dire che la situazione del Paese, dal punto di vista della tenuta etica, è disperata».
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