(ANSA-AFP) – MINSK, 20 GIU – Circa 140 persone sono state arrestate durante i raduni dell’opposizione in Bielorussia, dove il capo di stato Alexander Lukashenko, al potere dal 1994, sta intensificando la repressione prima delle elezioni presidenziali del 9 agosto che, se lo proclamassero vincitore, lo confermerebbero per un sesto mandato consecutivo. Lo ha riferito il centro per i diritti umani di Viasna precisando che 80 arresti sono avvenuti nella capitale Minsk.
Venerdì sera i sostenitori dell’opposizione sono scesi in piazza a Minsk e in altre città, ma la polizia è intervenuta per disperdere i raduni. Secondo il centro di Viasna, oltre che nella capitale, arresti sono stati effettuati anche a Bobruisk, Vitebsk, Brest, Mogilev e in altre città. Cinque persone, tra cui una minorenne, sono state picchiate, secondo la stessa fonte. Numerosi giornalisti che lavorano per media stranieri sono stati arrestati, incluso il corrispondente del servizio bielorusso di Radio Free Europe, portato via dalla polizia in borghese mentre stava girando in diretta. Un freelance in missione per Reuters è stato arrestato a Minsk e poi rilasciato, ha riferito un portavoce dell’agenzia di stampa.
Giovedì era stato fermato Viktor Babariko, considerato il principale rivale di Lukashenko alle presidenziali perché accusato di essere “organizzatore diretto e leader di un’attività illegale” e di aver “tentato di esercitare pressioni sui testimoni, di nascondere le tracce di reati commessi prima” nonché di “aver fatto un tentativo di prelevare una notevole somma dai conti sotto il suo controllo”.
Nelle ultime settimane altri oppositori e potenziali rivali del presidente bielorusso sono stati presi di mira dal sistema giudiziario e dalla polizia. Tra questi, il popolare blogger Sergei Tikhanovsky, accusato di “disturbo dell’ordine pubblico” e sua moglie Svetlana che afferma di aver ricevuto minacce.
(ANSA-AFP).