(ANSA) – CALTANISSETTA, 20 FEB – “Io e il collega Saieva facemmo una relazione in cui scrivevamo che man mano che si facevano gli interrogatori c’era la prova regina, inconfutabile, che Scarantino stava dicendo sciocchezze e quindi si doveva correre subito ai ripari per evitare cose che nel tempo avrebbero pregiudicato le indagini”. L’ha detto l’ex procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassini al processo sul depistaggio nella strage di via D’Amelio parlando del falso pentito Vincenzo Scarantino che accusò una serie di persone condannate ingiustamente. “Gli altri colleghi – ha aggiunto – erano propensi a dire da subito ‘bene, Scarantino sta collaborando’.
Per me c’erano delle perplessità. Tant’è che dissi di concentrare gli interrogatori ad agosto e che non sarei andata in ferie. La risposta di Tinebra fu: ‘ti sei sacrificata tanto, ora te ne vai in ferie’, tant’è che tornai a settembre. Essere tenuta fuori dai giochi era la prassi”.