(ANSA) – CATANIA, 20 OTT – E’ iniziata davanti al Gip Pietro
Currò, nell’aula bunker del carcere di Bicocca, l’udienza
preliminare per l’inchiesta sul buco di bilancio al Comune di
Catania, che è in dissesto finanziario. Sono 30 le persone per
cui la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio. Tra loro l’ex
sindaco Enzo Bianco, la sua giunta in carica tra il 2013 e il
2018 e l’allora collegio dei revisori di conti. Il Giudice per
le indagini preliminari ha ammesso come parti civili il Comune
di Catania, la Cgil e l’Ugl e rigettato la richiesta
dell’associazione di consumatori Arco.
La Procura contesta il falso ideologico per avere, tra l’altro, “falsamente attestato la veridicità delle previsioni di entrata”
anche se “consapevoli della loro sovrastima” e per avere “dolosamente omesso l’iscrizione nell’atto contabile di somme
sufficienti a finanziare gli ingenti debiti fuori bilancio”. Per
lo stesso caso la sezione giurisdizionale della Corte dei conti
della Sicilia ha condannato Enzo Bianco al risarcimento del
Comune per 48 mila euro e disposto l’interdittiva legale per
anni 10. Con l’ex sindaco sono stati condannati la sua giunta in
carica tra il 2013 e il 2018 e l’allora collegio dei revisori di
conti “per avere contribuito al verificarsi del dissesto
finanziario” dell’Ente. Gli assessori hanno avuto condanne da 51
mila fino a 14 mila euro. Per i revisori dei conti
l’interdittiva stata disposta per cinque anni. E’ pendente il
ricorso.
Entrambe le inchieste si basano su indagini del nucleo di
Polizia economica finanziaria della guardia di finanza di
Catania. L’inchiesta penale è coordinata dal procuratore
aggiunto Agata Santonocito e dai sostituti Fabio Regolo e Fabio
Saponara. (ANSA).
Fonte Ansa.it