Un lungo post su Facebook e una lunga intervista al Corriere della Sera: Marco Bussetti cerca di chiarire così il senso delle sue parole sulla scuola e il Sud che gli sono costate anche una strigliata del vicepremier Luigi Di Maio.
“Leggo post e commenti infiammati sulle mie parole di ieri ad Afragola, in Campania. Un video decontestualizzato che sta girando sul web viene usato per rappresentare un Ministro ostile al Mezzogiorno, alle sue donne e ai suoi uomini. E io non lo sono. Sarebbe ridicolo pensarlo” scrive Bussetti su Facebook dopo le polemiche per le sue frasi sulla scuola del Sud chiamata a impegnarsi di più per “colmare il divario col Nord”.
Uno staff sudista al ministero dell’Istruzione
“Non ce l’ho con i meridionali. E’ come la polemica sulla parità di genere: non la capisco, io non vedo uomini o donne, ma persone” dice in un’intervista al Corriere della Sera. E porta prove a sua discolpa: “In casa ho i quadri di Sante Visco, di Vico Equense. Ho un capogabinetto calabrese, un capo segreteria e un capo dell’ufficio legislativo napoletani. Ora sto mangiando a Gallarate in una pizzeria gestita da napoletani. Ah! E poi le dico: qualche anno fa mi hanno insignito del premio di calabresità italiana”.
Disprezzo? “Ho portato a Napoli la Scuola Superiore del Mezzogiorno, la prima del centrosud. Dopo 50 anni di attesa sarà finalmente realtà. Ci abbiamo investito 50 milioni. E’ disprezzo questo?” ha proseguito il ministro. “Ho lavorato per aumentare il tempo pieno al Sud e messo in campo le risorse per avere 40.000 insegnanti di sostegno specializzati che servono soprattutto al Mezzogiorno. Lavoriamo per la scuola che è degli studenti, che sono sempre al centro del mio mandato. Ogni giorno”.
“Non si può solo parlare di risorse”
Voleva spronare i meridionali a rimboccarsi le maniche? “No. Voglio evitare che si parli sempre e solo di risorse. Ritengo che il problema della scuola, e in generale degli investimenti pubblici, sia più che un problema di risorse un tema di qualità della spesa. Lo sa che ci sono miliardi di euro di fondi europei che non vengono spesi? Oltre a quanto si spende vediamo come si spende. Ovunque. Al Nord come al Sud. E se vengono messi a sistema i frutti si vedono”.
“Una mia frase – sottolinea il ministro su Facebook – è stata estrapolata per farla sembrare un attacco. Faceva parte di un discorso più ampio. Guardiamo ai fatti. Da giugno sto girando l’Italia e sono stato al Sud molte volte. In Sicilia, in Campania, in Puglia, in Abruzzo, in Basilicata, ad esempio. Ci tornerò ancora. Per valorizzare il lavoro di tanti, docenti, presidi, genitori, ragazzi, che ogni giorno, con il loro impegno, fanno la differenza, che meritano la nostra attenzione. Ieri ero lì per questo. Conosco benissimo i sacrifici di migliaia di insegnanti spostati al Nord, a centinaia di chilometri dalle proprie case. Da Provveditore ne ho incontrati tanti. Conosco le realtà di eccellenza che sono al Sud, nella Scuola come nell’Università e nella Ricerca”.
Le eccellenze del Sud
Al Sud, rimarca Bussetti, “servono fondi, certo. Come ovunque. Ne sono consapevole. Ma so anche che da soli non bastano. È quello che ho detto. Occorre anche credere in se stessi, lottare, rimboccarsi le maniche. Bisogna saper utilizzare meglio le risorse economiche. Sono le persone a fare la differenza. E il Sud è pieno di eccellenze. Dobbiamo puntarci e valorizzarle. Farle emergere. Utilizzarle come traino. Forse a qualcuno non fa comodo farlo. Ma le scuole che ho visitato ieri sono degli esempi”.
Il Sud, ricorda il ministro, “è sempre stato al centro della mia azione. Ho risposto puntualmente alle richieste, anche di carattere economico, che mi sono arrivate in questi mesi. Sono intervenuto personalmente nell’IC “Giovanni Falcone” di Palermo, quartiere Zen, attivando un indirizzo di scuola superiore: partono a settembre due sezioni di alberghiero. Sempre in Sicilia abbiamo avviato un progetto di potenziamento dell’offerta formativa pomeridiana in tutte le province per combattere la dispersione scolastica. Sono fondi aggiuntivi del Miur che ho voluto personalmente investire”.
“Sono il Ministro che ha finanziato la Scuola Superiore di Napoli, un sogno inseguito per anni. Che ora sarà realtà. Ho messo 2.000 cattedre per aumentare il tempo pieno che è carente soprattutto nell’Italia meridionale. Stiamo facendo ripartire le assunzioni negli atenei, con benefici evidenti anche in quelli del Sud. Ho sbloccato 40.000 insegnanti di sostegno che specializzeremo in tre anni andando a risolvere un problema che attanaglia anche il Sud. A dicembre ho autorizzato la spesa di risorse per creare ambienti digitali in scuole che si trovano in contesti complessi, molte delle quali al Sud. È un intervento importante e di spessore. Tutto si può dire – conclude Bussetti – tranne che io sia un Ministro che guarda con disprezzo al Sud. Credo che i fatti parlino da soli”.
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