Carlo Ancelotti propone di sospendere le partite al primo insulto che piove sul campo. L’ipotesi è praticabile? La proposta del tecnico di Reggiolo appare intelligente e sensata: ma può essere attuta in un calcio schizofrenico come il nostro?
A seguito delle polemiche scaturite dal gesto di Josè Mourinho dopo Juventus-Manchester United verso i tifosi bianconeri, Carlo Ancelotti ha lanciato una proposta intelligente e sensata ma purtroppo impraticabile: sospendere una partita al primo insulto proveniente dagli spalti. Ancelotti per primo è sempre vittima delle volgarità vomitategli addosso dalla curva juventina ogni volta che s’incontrano, dove la parola più gentile è maiale. La gravissima colpa imputata all’allenatore è quella di essere arrivato “solo” secondo nei suoi campionati alla guida della Juventus. Un peccato mortale in un club dove vincere è tutto e va ottenuto a qualunque costo, a prova di ciò, non ce vogliano i tifosi juventini, ci sono decine di sentenze di tribunali italiani, dove la vecchia signora e i suoi tesserati hanno subito ben 30 condanne! Tale risultato la fa essere non solo la squadra più vincente ma anche la più condannata.
Ma perché essere civili in uno stadio di calcio è così difficile e, soprattutto, perché è così difficile educare i tifosi?
La stessa Juventus, dopo aver criticato Mourinho, ha risparmiato a Bonucci, mettendolo in panchina, di essere sommerso d’improperi dai tifosi del Milan e di innescare la sua reazione sul campo.
Carlo Ancelotti ha ragione e le sue parole dovrebbero scuotere tutto il movimento d’opinione che ruota intorno e si ciba grazie al calcio e che, invece di criticare il gesto di Mourinho, dovrebbe interrogarsi del perché uno debba sopportare 90 minuti d’insulti, del perché gli stadi sia ancora pieni d‘imbecilli che ululano quando vedono un giocatore di colore, del perché qualcuno faccia il tifo per il Vesuvio quando la sua squadra gioca contro il Napoli.
Il fatto che le parole di Ancelotti, pronunciate a Coverciano, l’università del calcio italiano, durante la cerimonia per la premiazione della panchina d’oro assegnata al suo collega Allegri, abbiano avuto poco risonanza dai suoi stessi colleghi e dai media la dice sullo stato del nostro sporto più amato. O il calcio è solo uno specchio della nostra società, dove offendere down, ragazzi autistici o definire puttane i giornalisti passa sotto silenzio?
Foto sotto: campagna sensibilizzazione contro il razzismo (vvox.it)