(ANSA) – MACERATA, 03 DIC – A oltre dieci anni di distanza
dalla scomparsa da Ancona della 15enne bengalese Cameyi
Mosammet, i cui pochi resti vennero trovati nel 2018 in un pozzo
a poche decine di metri dall’Hotel House a Porto Recanati
(Macerata), ci sarà un processo – inizio il 7 luglio 2021 a
Macerata – per l’omicidio volontario della ragazza. Ieri il gup
di Macerata Domenico Potetti ha rinviato a giudizio Monir Kazi,
allora fidanzatino della giovane, anche lui originario del
Bangladesh, che la mattina del 29 maggio 2010 l’aveva raggiunta
ad Ancona per poi accompagnarla alla stazione di Porto Recanati
dove lui abitava nel grattacielo multietnico. Vennero ripresi
insieme dalle telecamere della stazione. Secondo l’accusa
l’avrebbe uccisa perchè geloso del fatto che la ragazzina aveva
contatti con un altro giovane. Ora però Kazi si trova in
Bangladesh con il quale l’Italia non ha accordi per
l’estradizione (si sarebbe sposato due volte in patria, e dunque
non era presente in aula dove c’era il difensore, avv. Marco
Zallocco). Parte civile la famiglia di Cameyi, la madre, i due
fratelli, assistiti dall’avv. Luca Sartini. Al tempo dei fatti,
Kazi venne sentito dalla Procura di Ancona e indagato per
sequestro di persona, ma il pm chiese l’archiviazione. Il caso
fu riaperto dopo il ritrovamento dei resti vicino all’Hotel
House ma l’indagato, di nuovo chiamato in causa, aveva nel
frattempo lasciato l’Italia. Dopo dieci anni il rinvio a
giudizio: secondo gli inquirenti gli indizi contro l’imputato
sarebbero pesanti. (ANSA).
Fonte Ansa.it