(ANSA) – NAPOLI, 15 DIC – La Corte d’Assise di Appello di
Napoli ha condannato a 20 anni di carcere il boss della camorra
casertana Augusto La Torre, per la strage avvenuta il 24 aprile
del 1990 a Pescopagano, località del comune di Mondragone
(Caserta). I giudici hanno riconosciuto le attenuanti generiche
riformando la sentenza di primo grado che aveva condannato
all’ergastolo La Torre, noto come il boss psicologo per aver
conseguito una laurea in carcere e con un passato da
collaboratore di giustizia. Nel corso della requisitoria, la
Procura generale di Napoli aveva chiesto la conferma della
condanna all’ergastolo.
Durante la strage di Pescopagano, compiuta da La Torre e dai
suoi killer con fucili e mitragliette, rimasero uccise cinque
persone, tutte innocenti, ovvero quattro immigrati – tre
tanzaniani e un iraniano – e un italiano padre di sei figli,
Alfonso Romano; otto persone furono invece ferite, tra queste il
figlio 14enne del titolare di un bar dove i sicari agirono. Fu
una vera e propria mattanza, con La Torre che si mosse in moto
con un fedelissimo alla testa di una colonna di auto con dentro
i suoi uomini armati. (ANSA).
Fonte Ansa.it