Ulteriori passi in avanti per quanto riguarda l’indagine in merito al carabiniere ucciso venerdì notte in quel di Roma. Come riferito poco fa dall’agenzia Ansa, è stata trovata nella stanza dove alloggiavano i due giovani americani, l’arma utilizzata per assassinare il militare dell’arma. I due ragazzi, entrambi solo 19enni, avevano nascosto un coltello di grosse dimensioni sporco di sangue dietro ad un pannello del soffitto, così come i vestiti indossati durante l’aggressione e sporchi. Dopo una decina di ore di interrogatorio uno dei due ragazzi è crollato, ammettendo le proprie responsabilità, mentre non è ancora ben chiaro il ruolo dell’altro giovane nell’omicidio del povero Mario Cerciello Rega. “Quando ho sentito Mario urlare ho lasciato quell’uomo e ho provato a salvarlo, perdeva molto sangue”, ha spiegato il collega del vicebrigadiere ucciso. I funerali si terranno nella giornata di lunedì alle ore 12:00, in quel di Somma Vesuviana presso la cheisa di Santa Croce, dove la stessa vittima si era sposata appena un mese e mezzo fa. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CARABINIERE UCCISO A COLTELLATE: LA CONFESSIONE
Svolta per quanto riguarda le indagini sul carabiniere ucciso a Roma nella notte fra giovedì e venerdì scorsi. Uno dei due giovani americani fermati ha confessato l’omicidio: “Sono stato io – le parole riportate dall’agenzia AdnKronos – l’ho ucciso io”. Dopo 10 ore di interrogatorio, il ragazzo è crollato, affermando appunto di aver colpito ripetutamente il militare dell’arma, il 35enne Mario Rega Cerciello. Il presunto colpevole, in compagnia di un amico (il cui ruolo nella vicenda va ancora chiarito), stava per rientrare negli Stati Uniti, con un volo in partenza da Roma nella serata di ieri, di conseguenza le forze dell’ordine sono intervenute tempestivamente, evitando che i due si dileguassero. Il giovane che ha confessato proverrebbe da una famiglia facoltosa ed avrebbe pagato il conto dell’hotel di lusso anche all’amico. Non è ancora stata trovata l’arma del delitto, un corpo contundente, ma nelle ultime ore i carabinieri hanno ritrovato una sorta di punteruolo estratto da una grata nei pressi del luogo dell’omicidio, nonché un coltello da cucina. In base alla ricostruzione, i due giovani volevano acquistare della droga da un magrebino, ma questi li avrebbe truffati rifilando loro della semplice aspirina. Accortisi, i due sarebbero tornati dal pusher e gli avrebbero rubato il borsello contenente i soldi, visto che lo stesso nordafricano non voleva restituire loro il denaro. A quel punto lo stesso marocchino ha denunciato il furto della sua borsa agli inquirenti, dopo di che sono intervenuti i due agenti che hanno fermato i due americani, da cui poi è nata la colluttazione mortale. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CARABINIERE UCCISO A COLTELLATE: FERMATI DUE AMERICANI
Due cittadini americani sono stati fermati nell’ambito delle indagini sulla morte di Mario Cerciello Rega, il carabiniere ucciso questa notte a Roma. Sono studenti della John Cabot University. A breve saranno interrogati dai magistrati della Procura di Roma nella caserma dei carabinieri di via In Selci. Il sospetto degli inquirenti, secondo quanto riportato dall’agenzia Agi, è che possano aver avuto un ruolo nel furto del borsello ma non nell’omicidio del vice brigadiere. I due erano stati sorpresi dai carabinieri questa mattina presso l’hotel Meridien di via Federico Cesi, a pochi passi dal luogo in cui è stato ucciso il carabiniere. Il procuratore vicario Michele Prestipino, il procuratore aggiunto Nunzia D’Elia e il pm Maria Sabina Colabretta stanno per lasciare il palazzo di giustizia per raggiungere la caserma, dove condurranno gli interrogatori dei due fermati e procederanno con le relative contestazioni. In caserma in giornata sono state portate anche altre due persone, ascoltate in queste ore. (agg. di Silvana Palazzo)
SI STRINGE CERCHIO ATTORNO A KILLER
Si stringe il cerchio attorno agli assassini di Mario Rega Cerciello, il brigadiere di 31 anni originario di Somma Vesuviana ucciso barbaramente a Roma a coltellate (ben otto): secondo quanto si apprende, la caccia all’uomo da parte delle forze dell’ordine ha portato a un blitz in un hotel di lusso della Capitale, il “Le Meridien Visconti” del quartiere Prati, dove due persone sono state fermate per essere poi condotte in caserme e interrogate. I due sarebbero stati identificati grazie all’ausilio delle telecamere di sorveglianza anche se da fonti di stampa si fa notare che i due sospetti non sarebbero ancora in stato di fermo dato che le indagini sono ancora in corso: inoltre indiscrezioni non confermate parlano di due cittadini di nazionalità americana, mentre da altre parti si parla di un italiano e un albanese. Intanto in caserma è stata condotta un’altra coppia di persone sospettate di essere implicata nell’aggressione del carabiniere, sposato da soli 43 giorni e al quale è stata fatale una delle coltellate che l’ha trafitto all’altezza di una ascella, raggiungendone il cuore. (agg. di R. G. Flore)
MATTARELLA, “CATTURARE PRESTO I CRIMINALI”
Choc e indignazione a Roma dopo che un carabiniere di soli 35 anni, il vice brigadiere Mario Cerciello Rega, è stato ucciso a coltellate da un magrebino durante un’azione di controllo. Numerosi coloro che si sono espressi sulla vicenda, per ultimo il capo dello stato, il presidente della repubblica, Sergio Mattarella: “Ho appreso con profonda tristezza la notizia del decesso del Vice Brigadiere Mario Cerciello Rega – scrive nel messaggio al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Nistri – ferito mortalmente mentre era impegnato in un controllo di polizia. Nel confidare che si arrivi rapidamente alla cattura dei criminali responsabili, desidero esprimere a lei, signor Comandante Generale, e all’Arma dei Carabinieri, la mia solidale vicinanza, rinnovando i sentimenti di considerazione e riconoscenza per il quotidiano impegno degli operatori dell’Arma a servizio dei cittadini”. Mattarella ha concluso il suo messaggio invitando il generale dell’Arma a far pervenire le sue condoglianze ai famigliari della vittima, nonché gli auguri di pronta guarigione all’altro carabiniere ferito durante il controllo, Andrea Varriale. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CARABINIERE ACCOLTELLATO A ROMA: IL COMMENTO DI SALVINI
Purtroppo per Mario Cerciello Rega non c’è stato nulla da fare dopo i vari tentativi di salvarlo da quelle fatali e ignobili 8 coltellate inferte mentre operava in servizio a Roma: lo Stato sotto ogni livello e vertice si è mosso in queste ore per un solidale cordoglio alla famiglia e all’Arma dei Carabinieri, ma fuori dal “consueto” messaggio si evidenzia l’intervento del Ministro dell’Interno Matteo Salvini che contro gli assalitori del carabiniere accoltellato e ucciso si scaglia con forza «Caccia all’uomo a Roma per fermare il bastardo che stanotte ha ucciso un carabiniere a coltellate. Sono sicuro che lo prenderanno e che pagherà fino in fondo la sua violenza: lavori forzati in carcere finché campa». Polemica politica viene invece sollevata da Virginia Raggi, la sindaca di Roma che senza citarlo direttamente chiama in causa Salvini per la mancanza di agenti nella Capitale: «Per quanto riguarda la mia polizia locale, cerchiamo di presidiare il territorio in ogni modo. Ma dobbiamo essere molto concreti: a Roma Capitale mancano ancora 2mila agenti e forse non saranno nemmeno sufficienti. Abbiamo necessità di aumentare le forze di polizia. Non ci occupiamo di sicurezza, ma facciamo anche questo, dando supporto a tutte le forze dell’ordine. I numeri che ci restituisce al questura non parlano di un’assenza di sicurezza in questa città, poi fatti come questo ci gettano nel baratro». Nel mezzo c’è però una morte, atroce, come quella del vicebrigadiere napoletano sposato da poco e in servizio a Roma: si cercano ancora i responsabili, molto probabilmente due nordafricani che avrebbero colpito Rega per un “cavallo di ritorno”, ovvero stavano attendendo i 100 euro in cambio della restituzione di un borsello rubato quando Cerciello Rega li ha fermati con il suo compagno di pattuglia, ferito anch’esso. (agg. di Niccolò Magnani)
MARIO CERCIELLO REGA, LA STRAGE A ROMA
Un carabiniere è stato ucciso a coltellate la scorsa notte. Il gravissimo episodio è avvenuto in quel di Roma, a due passi dal Vaticano. Come riferisce l’edizione online de Il Secolo d’Italia, l’assassinio si è verificato precisamente in via Pietro Cossa poco dopo le ore 3:00 della notte fra giovedì 25 e venerdì 26 luglio. In base a quanto emerso, pare che due carabinieri siano stati chiamati per un intervento dopo che era stata rubata una borsa. I due militari dell’arma sono risaliti ai due ladri, una coppia di magrebini: peccato però che quando gli agenti si siano avvicinati per bloccare i nord africani, uno dei due abbia estratto un coltello reagendo violentemente al fermo. L’uomo ha iniziato a colpire uno dei due brigadieri, un 35enne di nome Mario Cerciello Rega, raggiunto da ben 7 coltellate.
CARABINIERE UCCISO A COLTELLATE A ROMA
Uno dei fendenti ha purtroppo colpito al cuore il povero carabiniere: soccorso quasi immediatamente dagli uomini del 118, l’uomo è stato poi trasportato d’urgenza, in condizioni disperate, presso l’ospedale Santo Spirito di Roma, ma dopo vari tentativi di rianimazione è morto poco dopo le ore 4:00 di questa notte. Troppo gravi le ferite riportate durante l’accoltellamento. Illeso invece il collega che era con la vittima, che i due magrebini hanno di fatto ignorato. Al momento i due criminali risultano essere in fuga, e sono ovviamente armati e pericolosi. In base a quanto riporta Il Secolo d’Italia, sarebbero alti circa un metro e 80 centimetri, di corporatura magra, e indosserebbero una felpa nera e viola. Inoltre, uno dei due nordafricani sarebbe riconoscibile avendo dei capelli mesciati. Sul posto sono in seguito giunti gli uomini della sezione rilievi del reparto operativo e la prima squadra del nucleo radiomobile. Sono in corso posti di blocco in tutta la capitale, e durante la giornata sono attesi numerosi aggiornamenti sulla vicenda.
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