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Carceri: Osapp, pene più dure ma ancora telefoni in cella

(ANSA) – NAPOLI, 03 NOV – Ancora microtelefoni nei
penitenziari nonostante le pene più severe: nell’istituto per
minorenni di Airola, in provincia di Benevento, la scorsa notte
un detenuto è stato sorpreso dagli agenti della Polizia
Penitenziaria mentre stava telefonando. Lo rende noto il
sindacato Osapp. Gli agenti hanno sequestrato il microcellulare
e informato l’autorità giudiziaria.
    Per i segretari regionali Osapp Campania Palmieri e Castaldo “il
problema è complesso e diffuso in tutti gli istituti campani, e
la tecnologia messa a disposizione della criminalità ha
facilitato stratagemmi per l’introduzione di questi micro
smartphone e non solo, anche con l’utilizzo di droni”.
    “La ministra Cartabia – chiedono i due sindacalisti – con
l’ausilio della Politica dovrebbe mettere in campo riforme che
trovino equilibrio tra la regola e il buon senso, tenendo conto
del mandato istituzionale del Corpo di Polizia Penitenziaria”.
    Per il segretario generale dell’Osapp, Leo Beneduci, “la Polizia
Penitenziaria, costretta a operare nelle condizioni attuali, non
può rendere ciò che è previsto sulla carta, ma nonostante tutto,
con forte senso del dovere e spirito di sacrificio, si adopera
nell’interesse collettivo per la sicurezza di quella società che
vorrebbe altre carceri. Il plauso va, come sempre, a tutto quel
personale di Polizia Penitenziaria che ogni giorno combatte in
un sistema penitenziario messo in ginocchio dai tanti tagli”.
    (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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