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Christophe Chalencon
“Dico bravo al signor Di Maio. La sua visita ha permesso di far muovere le istituzioni in Francia. Finora non eravamo riusciti a scuotere Macron, e finalmente con una sola azione la Republique ha tremato”. In una intervista al Corriere della Sera, il gilet giallo Christophe Chalencon parla dell’incontro di Montargis e paragona il vicepremier al generale Lafayette: “Come Lafayette andò a portare aiuto ai cittadini americani che volevano sottrarsi al giogo degli inglesi – dice – così Di Maio è venuto in Francia e ha rotto il protocollo, gli faccio i miei complimenti”.
Chalencon nega di rappresentare l’ala dura del movimento:
“Mi colloco nel giusto mezzo. Mi classificano all’estrema destra perché ho una posizione molto chiara verso i musulmani: quelli che si riconoscono nella Republique, darei la vita per loro; gli integralisti invece mi troveranno sempre sul loro cammino. Con Di Maio abbiamo la stessa visione dell’immigrazione, bisogna smetterla di affamare i popoli africani con il franco CFA e invece permettere loro di svilupparsi in modo che non siano costretti a emigrare”.
Dopo le critiche di Ingrid Levavasseur, sua compagna di lotta, Chalencon svela di essersi dimesso da portavoce della lista RIC (Ralliement d’initiative citoyenne).
“Ma noi gilet gialli che vogliamo allearci con il Movimento Cinque Stelle stiamo creando un grande movimento popolare che si presenterà alle europee. Lo annunceremo all’inizio della prossima settimana”.
È per questo che ha incontrato Di Maio? “Sì, perché a differenza di Levavasseur noi abbiamo accettato la sua offerta di metterci a disposizione la piattaforma Rousseau, che ci permetterà di selezionare i candidati in modo molto democratico. E noi gli abbiamo parlato della nostra piattaforma Noos, per trattare l’insieme delle rivendicazione che emanano dal popolo. E’ stato soprattutto uno scambio di tecnologie. Il nostro movimento in Francia corrisponderà al Movimento Cinque Stelle in Italia. Insieme trasformeremo l’Europa”.
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