La dodicesima giornata rilancia il solito interrogativo: chi fermerà la Juventus? Il Napoli segue la scia, l’Inter esce distrutta dalla partita con l’Atalanta. Benino le romane. Per l’ex ct azzurro Giampiero Ventura un anno da dimenticare
Chi sperava che il Milan arginasse la corsa della Juventus è rimasto deluso. I bianconeri espugnano il Meazza, ridimensionando il Milan e dando, dopo il passo falso in coppa, una ulteriore dimostrazione di forza. Dopo dodici giornate, gli uomini di Allegri hanno sei punti sul Napoli, secondo, e nove sull’Inter, ora terza. I nerazzurri vengono presi a schiaffi dall’Atalanta, 4 a 1 il punteggio per i bergamaschi, con Handanovic, migliore in campo, a limitare un punteggio che poteva essere tennistico. Come mai gli uomini di Spalletti, dopo la bella striscia di vittorie, hanno perso così malamente? Sicuramente il turno di coppa ha influito, ma i ragazzi di Spalletti potevano fare qualcosa in più. L’Inter dell’ultimo turno è troppo brutta per essere vera e si saprà e dovrà riprendere. L’Atalanta, invece, dopo un inizio di campionato problematico (complice l’uscita dalla coppa), ha dato prima segni di ripresa e poi ha iniziato a vincere. Complimenti a Gasperini per il bel gioco e alla dirigenza bergamasca che ogni anno tira fuori dal cilindro qualche sorpresa.
Il Napoli sembra, a questo punto, la rivale più accreditata della Juventus: i suoi attaccanti segnano con regolarità e non si pestano in piedi, la difesa sembra solida e di sostanza.
La Lazio si conferma in zona Champions, mentre la Roma si sbarazza della Sampdoria e riprende la sua marcia verso l’alta classifica. A metà classifica c’è un gruppone di squadre, alcune sognano (Sassuolo e Parma), altre s’interrogano sul futuro (Parma e Fiorentina). I toscani denotano limiti dovuti all’età e alla costruzione bizzarra della squadra (priva di attaccanti di ruolo e di un regista).
In coda fa notizia il Chievo, dove il malcapitato Ventura ha già rassegnato le dimissioni per i risultati deludenti. L’Empoli del neoallenatore Iachini torna alla vittoria e il Frosinone strappa un buon punto alla Fiorentina, grazie a un gol gioiello del baby Pinamonti (scuola Inter). Tremano, invece, Udinese e Bologna. I friulani stanno scivolando pericolosamente in classifica mentre il Bologna non convince. Santander, il bomber degli emiliani, aveva illuso i tifosi, ma poi la squadra si è disunita
Intanto il campionato si ferma per la sosta delle nazionali. Mancini ha stupito critici e tifosi con alcune convocazioni, ma, lo ripetiamo, il coraggio è una delle principali doti che deve avere, in questa fase di ricostruzione, un selezionatore. Incuriosiscono le convocazioni di Tonali e dell’italo tedesco Grifo. Il primo è stato battezzato come l’erede di Pirlo, stesso ruolo, stessi capelli, stessa squadra iniziale (il Brescia), stesse movenze. Il secondo ha un bel piede e sogna la maglia azzurra da sempre, come il cagliaritano Pavoletti, che ha inseguito la nazionale frenato da infortuni e scelte sbagliate (accettare di far panchina a Napoli). Sulla loro voglia si basa il rilancio della nazionale.
Foto sotto: Luciano Spalletti, una domenica da dimenticare (si24.it)