VALERIE MACON / AFP
Lady Gaga alla cerimonia di consegna dei Golden Globe
È solo con questo periodo d’oro delle Serie Tv, in particolare con l’avvento nelle case degli italiani di Netflix, che i Golden Globe hanno assunto un ruolo non solo più definito ma anche tangibile, nonché un appeal decisamente più interessante.
Solitamente per noi italiani altro non erano in passato che un aperitivo aspettando la cerimonia degli Oscar; un modo per conoscere le inclinazioni dell’establishment cinematografico statunitense, così da arrivare preparati al confronto con l’Academy.
Ma che i due premi finiscano nelle stesse mani non è affatto scontato: le assegnazioni sono decise da due generi di giurie molto diverse tra loro: i Golden Globe sono assegnati da una novantina di giornalisti della stampa estera iscritti all’HFPA (Hollywood Foreign Press Association) mentre gli Oscar sono scelti dalla famigerata Academy of Motion Picture Arts and Sciences, formata da circa seimila esponenti del settore, divisi in 17 diverse categorie, i cui nomi, dal 2007, vengono tenuti nascosti al grande pubblico. Quindi l’influenza tra le due giurie dovrebbe essere abbastanza relativa.
Abbiamo fatto un’analisi mettendo a confronto i due premi a partire dal 1998, quindi le ultime venti edizioni delle manifestazioni, per capire quante volte i due riconoscimenti sono finiti nella stessa bacheca, facendoci così un’idea “matematica” di cosa possiamo aspettarci dalla prossima premiazione degli Oscar e magari sfatare qualche mito.
Titanic, Shakespeare in Love, American Beauty, Il Gladiatore, A Beautiful Mind, Chicago, Il Signore degli Anelli – Il Ritorno del Re, The Millionaire, The Artist, Argo, 12 Anni Schiavo, Moonlight; sono questi i titoli sui quali le due giurie si sono trovate d’accordo, 12 film, il che vuol dire che non è affatto vero che chi vince il Golden Globe ha già mezza statuetta dell’Oscar in tasca.
Stessa cosa vale per il premio al miglior regista, concordato da entrambe le giurie solo 11 volte, quindi non si può proprio dire che i membri dell’Accademy stiano lì a guardare i Golden Globe e prendere appunti. Ma al contrario, le categorie negli ultimi vent’anni per le quali si sono trovati sempre d’accordo sono quelle come miglior attore e migliore attrice, rispettivamente 18 e 20 volte, in pratica chi vince il Golden Globe può già far spazio sul proprio comodino per il cugino Oscar.
Però c’è una precisazione da fare, per entrambe le categorie i Golden Globe scindono le interpretazioni in comiche e drammatiche, quindi, per essere più precisi, c’è da dire con esattezza che negli ultimi vent’anni chi ha vinto un Oscar come miglior attore o migliore attrice quasi sempre ha ricevuto un Golden Globe circa un mese e mezzo prima come miglior attore o migliore attrice drammatico o comico.
E adesso andiamo a tirare le somme: non possiamo sapere con certezza, nonostante il successo al botteghino (e l’Accademy ne è quasi sempre affascinata) se Bohemian Rhapsody conquisterà la statuetta più ambita, anche se è probabile dato che a parte Vice – L’uomo nell’ombra (che dalla sua ha una performance intrigante di Christian Bale di un personaggio controverso come Dick Cheney) e, forse, A Star is Born di Bradley Cooper (sospinto dalla canzone e interpretazione di Lady Gaga), niente di particolarmente eccitante è stato proposto in alternativa.
I dati dicono che non si può nemmeno sapere se Alfonso Cuaron e il suo Roma (già disponibile da diverso tempo su Netflix) confermerà il gradino più alto sul podio degli Oscar per il miglior film stranieri, anche se, anche in questo caso, con l’eccezione di ‘Un affare di famiglia’ e ‘Cold War’ la concorrenza è ai minimi storici.
Sembra scontato che la sfida per la categoria miglior attore sarà tra Rami Malek (bravo a riportare sul grande schermo l’icona del rock Freddie Mercury) e Christian Bale; così come Glenn Close e Olivia Colman si contenderanno la corona di regina della serata più magica del cinema mondiale.
Prossimo appuntamento in agenda: il 22 gennaio per la proclamazione delle nominations.
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