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Clinica Milano: appello ‘ter’, 21 anni e 8 mesi per Brega

(ANSA) – MILANO, 23 SET – Gli è stata aumentata la pena ma
non torna di nuovo in carcere Pier Paolo Brega Massone, l’ex
primario della clinica Santa Rita di Milano condannato,
nell’ottobre 2018 nel processo d’appello bis, a 15 anni di
reclusione per la morte di quattro pazienti. Il chirurgo aveva
preso anche 15 anni e mezzo, diventati definitivi, per 55 casi
di lesioni e truffe al servizio sanitario nazionale.
    A rifare il calcolo è stata la Corte d’Assise d’Appello dopo
che la Cassazione ha rinviato gli atti chiedendo la parziale
riforma della sentenza di secondo grado: per gli ermellini era
necessario contestare, accanto all’omicidio preterintenzionale,
l’aggravante dello scopo di lucro. Pertanto la condanna
complessiva (‘con il vincolo della continuazione’) ricalcolata
dai giudici milanesi è di 21 anni e 4 mesi che, per via del
condono di 3 anni, sono scesi a 18 anni e 4 mesi. E poiché l’ex
primario è già stato in carcere per 15 anni e mezzo, quando la
sentenza passerà in giudicato dovrebbe finire di espiare la pena
non più in cella ma in affidamento in prova ai servizi sociali.
    La Corte ha anche rideterminato la pena di 7 anni e 8 mesi
inflitta sempre tre anni fa a Fabio Presicci, l’allora braccio
destro di Brega e imputato per due dei 4 decessi. Al netto del
condono e con l’aggravante subvalente alle attenuanti generiche
a lui concesse, la condanna è di 8 anni e 8 mesi, di cui solo 6
mesi da scontare in affidamento.
    In primo grado i due medici, arrestati 13 anni fa e oggi
presenti in aula, erano stati ritenuti responsabili di omicidio
ed erano stati rispettivamente condannati all’ergastolo e a 21
anni. “E’ finalmente finita”, si è limitata a dire la moglie di
Brega dopo la lettura del dispositivo. “Si è chiusa una vicenda
dolorosissima per tutti”, ha affermato invece l’avvocato Mauro
Mocchi, difensore di Presicci. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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