A tenere viva l’assemblea di Apindustria Venezia ci ha pensato il presidente nazionale Maurizio Casasco. La Confapi boccia le politiche economiche del M5S e chiede maggior attenzione alle pmi. Le frasi scontate dell’assessore Elena Donazzan
Governo “rimandato” a settembre. L’assemblea di Apindustria Venezia (l’associazione delle piccole e medie imprese) di fatto diventa un incontro di carattere nazionale. A rendere stimolante l’assemblea, che rischiava di diventare noiosa e ripetitiva negli argomenti, ci ha pensato il presidente riconfermato della Confapi nazionale Maurizio Casasco, alla guida di un’associazione che rappresenta 83mila imprese, con più di 800 mila addetti. Casasco da buon “lumbard” è uomo abituato al concreto e a centrare gli obiettivi: “Oggi darei un Otto a Salvini e zero a Di Maio: risultato? Un ben quattro. Solo sul fronte immigrazione stanno arrivando i risultati ma per il resto siamo ancora in un clima da campagna elettorale”. Il presidente della Confapi ha proseguito: “Gli 800 euro del reddito di cittadinanza sembrano la brutta copia degli 80 euro di Renzi in busta paga. Agli italiani bisogna dare la canna da pesca per imparare a pescare, non il pesce. Il reddito di cittadinanza andrebbe dato alle imprese per fare formazione con i giovani. Oggi la grande industria paga anche dopo sei mesi e i problemi per le pmi restano”. Altro problema la fatturazione elettronica. Casasco ha sottolineato: “Pensate che ce l’hanno solo Cile, Argentina e Portogallo. Il nostro è un Paese strano: la Fiat ha sempre avuto di tutto e di più dallo Stato, eppure quando se ne è andata nessuno ne ha parlato”. C’è chi durante l’intervento ha fatto la scoperta della famosa acqua tiepida. L’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan oltre ad autodefinirsi “rivoluzionaria” ha ribadito un aspetto trito e ritrito sulla capacità dei veneti di saper lavorare. “Capirai che novità” ha tuonato qualcuno dal pubblico. Non molti però sanno che Donazzan nella sua vita non ha lavorato un solo giorno! Vive di politica dal 2000! Tanto che Mauro Biolcati di professione imprenditore ha invitato i politici “a visitare le aziende per capire di più i problemi”. Diego Fusaro saggista e filosofo ha invitato tutti a temere “l’invasione della glebalizzazione”. Alla fine molto alla fine, una nota simpatica. L’intervento dell’ex direttore e rifondatore dell’Api Veneto Pier Orlando Roccato (in pensione e sempre più all’angolo) è stato ascoltato a metà, in quanto ha parlato un pezzo a microfono spento. Nulla di grave, visto che ormai la sala era vuota e la maggior parte aveva intrapreso la via del buffet. Da autorevoli fonti sembra che verso fine mese a Venezia ci sarà un consiglio di fuoco: salterà qualche testa?
Foto sotto: l’ex rifondatore dell’Api Roccato che ha parlato a microfono quasi spento