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Confindustria Venezia-Rovigo: numeri “gonfiati” sugli associati … e molti non pagano le quote

La fusione tra le Confindustrie di Venezia e Rovigo avvenuta nel 2015 in realtà è stata un’unione dei debiti. Il 40 per cento degli imprenditori non paga la quota associativa e gli associati non sono 1600 come annunciano i vertici di Confindustria

I conti non tornano nel bilancio di Confindustria Venezia-Rovigo. Da indiscrezioni infatti mancano all’appello le quote associative del 30-40 per cento degli imprenditori associati. Che tradotto significa che quasi il 40 per cento degli associati non paga la quota associativa, linfa vitale per il colosso sindacale degli imprenditori. E, come se non bastasse, le dichiarate 1600 imprese associate (tra la provincia veneziana e quella polesana) sembra siano un numero di molto inferiore. Ma questo si sa, è un vizio italiano, esagerare sul numero degli associati, perché dà più peso politico ad una associazione imprenditoriale. Venezia e Rovigo si sono fuse nel 2015. Le Assemblee straordinarie di Confindustria Venezia e di Unindustria Rovigo, tre anni e mezzo fa deliberarono  all’unanimità l’aggregazione delle storiche rappresentanze industriali sui territori, costituendo cosi la prima fusione di due Associazioni Confindustriali del Veneto secondo le linee tracciate dalla Riforma di Confindustria che prende il nome dal suo ispiratore, Carlo Pesenti. Già all’epoca qualcuno ironizzò  su questa “santa alleanza”: “hanno fuso i debiti”. E forse non aveva tutti i torti. Visto che, sempre da indiscrezioni, l’ex direttore di Confindustria Rovigo (provincia, che come  risaputo è la più depressa del Veneto) Massimo Barbin sembra abbia portato in dote una realtà associativa piena di debiti. Quel Massimo Barbin che un tempo direttore dell’Api Rovigo (associazione piccole e medie imprese) era un “finto” nemico degli odiati confindustriali. Ma nel 2007 accettò di entrare in Confindustria Rovigo visto che l’Api faceva acqua da tutte le parti. Ma a Venezia non va tanto meglio. Senza dimenticare che dal 2008 nella provincia veneziana il settore dell’edilizia ha registrato un’ecatombe di imprese, specie le grandi che hanno risucchiato in una spirale fallimentare migliaia di piccoli imprenditori dell’indotto. La Provincia di Venezia dal 2009 al 2014 ha seguito oltre 3000 vertenze sul lavoro, con protagoniste principali storiche grandi imprese. Ha il suo bel da fare il presidente della Confindustria Venezia-Rovigo Vincenzo Marinese, che alle conferenze stampa ostenta ottimismo ed entusiasmo. Ce la sta mettendo tutta.  Ma si sa entrare nei bilanci di viale dell’Astronomia è una “Mission impossibile”. Venezia e Rovigo, si sa, sono due provincie d’”acqua”.

Foto sotto: Matteo Zoppas presidente Confindustria Veneto (lettera43.it) 

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