Si è conclusa la settimana dedicata alla tematica della proprietà intellettuale, del copyright e dei brevetti come strumenti di innovazione.
Un ciclo di seminari su differenti tematiche come i segreti commerciali e la protezione del know-how, i brevetti e il copyright pensati per aziende e liberi professionisti.
Gli incontri, che hanno coinvolto complessivamente circa 250 imprenditori, sono stati organizzati dal Consorzio ARCA nell’ambito della rete EIT Health e in collaborazione con la rete Enterprise Europe Network.
Il primo seminario “Dal laboratorio al mercato: il brevetto come strumento di innovazione nel settore salute” si è svolto presso le Università di Catania, Messina e Palermo e si inserisce in un vasto ventaglio di attività realizzate in collaborazione con EIT Health. Il seminario mira ad analizzare il tema del brevetto nel ambito sanitario, come supporto e valorizzazione dell’innovazione e della tutela della proprietà intellettuale.
Dal 2017 il Consorzio ARCA è parte della rete EIT Health, e per il 2019, in qualità di RIS HUB per la Sicilia, ARCA si pone l’obiettivo di coinvolgere le Università siciliane nelle attività promosse da EIT Health, realizzando iniziative di formazione che coinvolgano studenti, ricercatori, dottorandi, docenti, ma anche imprenditori del settore delle scienze della vita delle Università di Catania Messina e Palermo.
In modo più settoriale rivolgendosi al mondo imprenditoriale, il valore della proprietà intellettuale è stato sottolineato analizzando la recente Direttiva UE 2016/943 che tratta proprio questa materia nel secondo seminario su “Segreti commerciali e protezione del know – how” tenuto dall’Avv. Elio De Tullio, fondatore e managing partner dello studio di De Tullio & Partners.
Infine l’attenzione si è focalizzata nel terzo seminario su “Copyright: seminario sul diritto d’autore nel mercato unico globale”, tenuto dall’Avv. De Tullio presso i locali di Cre.Zi.Plus – Cantieri Culturali alla Zisa a Palermo, sulla nuova Proposta di Direttiva UE Copyright sul diritto d’autore nel mercato unico digitale che sarà discussa a breve presso il Parlamento Europeo
In media, è solo il 30% delle piccole e medie imprese a tutelarsi a livello brevettuale. Secondo studi, nella maggior parte dei casi privilegiano metodi di protezione alternativi, quali il segreto industriale, vantaggio temporale o relazioni di fiducia con fornitori e distributori.
Questo gap è dovuto anche alla mancanza di informazioni precise, sia a livello dei potenziali benefici che di rischi connessi alla mancanza della stessa. La responsabilità è da attribuire, in taluni casi, ad una scarsa cultura e conoscenza imprenditoriale che identifica le spese di deposito di marchi e brevetti come costo evitabile.
Per i responsabili del Consorzio Arca “è quindi necessaria un’attività capillare di informazione e consulenza sui costi ma soprattutto sui benefici di cui godrà l’azienda, comprendendo che la tutela della proprietà intellettuale è un valore aggiunto imprescindibile per stimolare innovazione e ricerca senza che queste possano essere rivendicate da terzi.”