In questi giorni terribili di isolamento e di incertezze arrivano in redazione tante lettere e comunicati da parte di nostri lettori preoccupati per la loro salute e il loro futuro Economico , che fino a non molto tempo fa pareva promettere bene, è ora fonte d’ansia. E cosi alle lettere arrivate in redazione e pubblicate il 13 marzo Coronavirus:”Sbracciandoci”,Imprenditori in prima linea ed il 16 marzo “Sbracciandoci”. Ma non vorremmo arrivare a metterci a dorso nudo qui appresso ne pubblichiamo un’altra arrivata oggi in redazione e che riteniamo altrettanto equilibrata, pacata e non offensiva nei suoi contenuti.
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Caro Direttore, e a tutti i cari Amici che come me ci stiamo Sbracciando
“Faccio rilevare che ieri dal mio conto corrente sono stati prelevate le somme da me impiegate per l’uso della carta di credito. Sono certo che anche ognuno di Voi che ha usato la carta di credito si è accorto di questo addebito.
L’operazione di per se è stata assolutamente legittima. Tuttavia non posso fare a meno di considerare che le somme impiegate attraverso l’uso della carte di credito da parte di tutti i lavoratori autonomi, è soprattutto utilizzata per i bisogni della propria famiglia a partire dalla spesa quotidiana al supermercato.
Sarebbe stato un segnale concreto positivo e di grande fiducia da parte del Governo nei confronti di tutti noi, lavoratori autonomi, adottare un provvedimento, legittimatamente adeguato, che stabilisse l’impiego, limitatamente agli importi mensili di credito riconosciuti dalla propria banca, senza alcun corrispondente addebito sul conto, già da questo mese di marzo, fino a quando non si riprende la normalità.
Quello che, invece, trapela dalle bozze del decreto economico che il Governo si appresta ad adottare per i lavoratori autonomi sembrerebbe essere un Una Tantum di soli 500/600 euro. Mi domando e dico a tutti Voi: mediamente, così come L’Istat stesso riconosce (già nel 2018) in termini assoluti, la spesa media mensile per alimentari e bevande analcoliche è pari a circa 462 euro e la stima della spesa media mensile per consumi delle famiglie residenti in Italia è pari a 2.571 euro in valori correnti. Se, come l’Istat stesso rileva, la metà delle famiglie spende più di 2.153 euro al mese (gia nel 2018) e, col giusto decreto “iorestoacasa”, con le giuste legittime prescrizioni e raccomandazioni che ci sono state imposte di osservare e rispettare (pena per alcune inosservanze l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino a duecentosei euro), le attività autonome si sono drasticamente ridotte nel loro fatturato.
Mi potete suggerire come si può sopperire a questi costi che l’Istat stesso riconosce, se effettivamente ci viene confermata, a noi lavoratori autonomi, una misura di sostegno Una tantum di soli 500/600 euro?
Forse vivendo la vita dei Palazzi, con i prezzi delle buvette al loro interno, si arriva a perdere la dimensione effettiva della vita reale fino a scollegarsi dal mondo esterno. Auspico questa mia considerazione essere assolutamente errata ed auspico, invece, che ogni membro di questo Governo sappia quanti soldi effettivamente occorrono per andare a fare la spesa . Una domanda la rivolgo a chi mi sa dare una risposta: a quanto ammonta il fondo europeo alimentato dai contributi che ogni stato membro versa?
Tutti i miliardi di euro a disposizione della Comunità Europea per gli Stati membri per far fronte a necessità e bisogni nazionali con quali politiche europee e metodologia vengono gestiti anche rispetto a questo particolare momento di bisogno che hanno tutti gli Stati colpiti dal Corona Virus?
Forse in queste risposte c’è la soluzione per il nostro Governo a far fronte a quanto, anche sopra, reclamato.”
di I.L. (Veneto)