Non è una collezione di aneddoti, una teoria del complotto, una notizia di fonte dubbia e “fake”. Sono i dati ufficiali della Sanità Usa e simili database sono compilati da decenni per tutti i vaccini. Ogni settimana c’è chi analizza queste migliaia di report e li riassume, mostrano un totale di disabili e morti e questi ultimi sono arrivati ora a 13 mila. Come abbiamo evidenziato, in America la media annuale delle segnalazioni è di meno di 200 decessi. Qui dopo circa 7 mesi i morti segnalati sono (13 mila diviso 200) 65 volte di più, se l’aritmetica non è una opinione. In base quindi allo stesso sistema di segnalazione delle “reazioni avverse” alla vaccinazione, i vaccini Pfizer e Moderna (più Johnson & Johnson che però in Usa è utilizzato pochissimo) sono 65 volte di più.
L’ideologia novax non c’entra proprio niente, perché tutti ci siamo vaccinati e ci vacciniamo per andare in paesi tropicali, se è consigliato farlo. Si tratta solo di questi specifici vaccini approvati in fretta in base all’emergenza e che stanno causando migliaia di morti. Ad esempio, il maggiore produttore di vaccini al mondo, Merck, ha rinunciato a produrne uno per il Covid 19 indicando che nei suoi test non era meglio dell’immunità naturale e così gli altri due maggiori, Sanofi e Glaxo. Le due piccole società che hanno fornito i due vaccini ora usati in America e in prevalenza in Europa (fuori dallo UK che insiste con AstraZeneca), Biontech e Moderna, non avevamo mai avuto un solo farmaco approvato finora e come tutti sanno hanno usato una tecnologia nuova, mai usata prima.
I morti con Covid hanno una età media, a seconda dei paesi, tra 79 e 81 anni (ora si sta abbassando in Italia, ma l’estate scorsa era oltre 81 e la media è ancora a 80 anni) e invece se si scorre il database americano sugli eventi avversi ai vaccini VAERS, si notano tanti di età inferiore a 65 anni. Lo stesso succede in Italia. Le cronache riportano, ad esempio, la morte di Gianluca Casale, di Cavallermaggiore, deceduto al Santissima Annunziata di Savigliano. Aveva solo 21 anni. La Stampa riporta che “in serata, ha accusato un malore improvviso”, come avviene in tutti questi casi che non arrivano spesso neanche in ospedale in tempo o vengono trovati morti in casa.
Le cronache di tutti i paesi ora riportano un numero elevato di malori improvvisi mortali in giovani, ad esempio un ragazzo tedesco di 19 anni è morto a Maiorca per arresto cardiaco. Stava facendo il bagno, si è lamentato e ha sputato sangue. Poco dopo è crollato, come riporta il Mallorca Zeitung. La sorella afferma che i disturbi sono iniziati dopo il vaccino.
Questi morti di cui le tv, i politici, le autorità e il silenzio stampa di alcune delle piu’ importanti testate giornalistiche non vogliono sentire parlare, sono l’unico e vero motivo per cui una parte della popolazione, che in molti paesi è ancora maggioritaria (Giappone, Corea, Australia e resto dell’Asia), è restia a vaccinarsi e soprattutto a far vaccinare i figli.
Morire a 21 anni non è la stessa cosa che morire a 81 anni, per quanto si voglia fingere che “tutti i morti sono uguali”. Se nel 2 mila o 2.300 morti che in Italia (in base alle % calcolate in Usa ad esempio) si sono verificati post vaccinazione, l’età media fosse anche solo di 60 anni, avresti un impatto 20 volte maggiore, paragonato a quello dei morti Covid. I morti post vaccinazione sono probabilmente, in base ai dati che mostriamo, equivalenti a 40 o 50 mila morti Covid, perché appunto nessuno si aspetta di morire a 20 anni e invece è nell’ordine delle cose aspettarselo oltre gli 80 anni. Gli “anni di vita persi” sono la cosa che conta, a molti spiace andarsene da questo mondo, ma dopo aver vissuto la propria vita è diverso che quando si sta cominciando a 21 anni…continua su https://www.nicolaporro.it/morti-di-covid-e-morti-dopo-il-vaccino-un-confronto/