(ANSA) – CATANZARO, 29 DIC – Avrebbero incassato i buoni
spesa Covid 19 destinati alle famiglie bisognose senza averne i
requisiti. Sono 156 le persone – tra i quali anche qualche
lavoratore dipendente e un possessore di buoni postali per
decine di migliaia di euro – denunciate in stato di libertà dai
carabinieri della Compagnia di Catanzaro con l’accusa di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato.
I militari, in collaborazione con i colleghi delle stazioni
di Gimigliano, Squillace, Borgia e Tiriolo, nell’ambito di
un’operazione denominata “Mala Emptio”, hanno accertato,
attraverso l’esame e la verifica di circa 500 domande presentate
ai vari Comuni, che i cittadini avrebbero chiesto ai vari Comuni
– mediante false attestazioni – il “bonus alimentare” previsto
per i nuclei familiari penalizzati dalla crisi determinata dalla
pandemia.
L’inchiesta, avviata durante tutto il periodo del lockdown
(da aprile a giugno 2020), ha consentito di appurare che gli
indagati hanno fornito false informazioni ai Comuni, soggetti
erogatori degli aiuti, sostenendo di trovarsi in condizioni di
difficoltà economica e di indigenza per ottenere un ingiusto
profitto. I reati ipotizzati vanno dalla falsa attestazione
sulla residenza al numero dei componenti del nucleo familiare,
all’omessa indicazione di ricevere, nello stesso periodo, altri
sussidi sociali (indennità di disoccupazione, pensioni di
invalidità, l’indennità di maternità e lo stesso reddito di
cittadinanza).
I carabinieri hanno approfondito, con l’ausilio dell’Inps,
degli istituti di credito e delle banche dati in uso alle forze
di polizia, la posizione economica degli interessati venendo a
capo di diverse situazioni di indebita percezione. La sanzione
prevista per quanti abbiamo ottenuto gli aiuti senza possedere i
requisiti è compresa tra i 5.164 ed i 25.822 euro, pari al
triplo del beneficio illecitamente conseguito. (ANSA).
Fonte Ansa.it