Gli Stati Uniti hanno registrato oltre 200mila casi di coronavirus al giorno negli ultimi sette giorni: è quanto emerge dai dati della Johns Hopkins University. Mai dall’inizio della pandemia il bilancio giornaliero dei casi era stato così alto nel Paese per un’intera settimana. Lo riporta la Cnn. Negli ultimi sette giorni gli Usa hanno registrato oltre 1,7 milioni di contagi e oltre 20mila decessi. Dall’inizio della pandemia nel Paese si contano 22.613.310 infezioni, inclusi 376.060 morti.
Il bilancio complessivo dei decessi provocati dal coronavirus nel Regno Unito ha superato quota 82mila: è quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Secondo l’università americana dall’inizio della pandemia i morti a causa del Covid-19 nel Paese sono finora 82.096 a fronte di un totale di 3.127.639 casi.
Il presidente del Portogallo, Marcelo Rebelo de Sousa, è risultato positivo al Covid-19 e ha dovuto annullare tutti i suoi impegni pubblici, a due settimane dalle elezioni presidenziali del 24 gennaio nelle quali è dato ampiamente favorito. Lo ha annunciato la presidenza portoghese. Il capo dello Stato, 72 anni, è “asintomatico” e si è isolato nella parte residenziale del palazzo presidenziale a Lisbona, ha precisato il suo ufficio in un comunicato.
La Cina ha registrato lunedì altri 55 nuovi casi di Covid-19, di cui 42 trasmessi localmente e 13 importati, in base agli ultimi aggiornamenti della Commissione sanitaria nazionale diffusi oggi. Il dato, che quasi dimezza i 103 contagi annunciati ieri, include anche 40 infezioni riscontrate nella provincia di Hebei, il focolaio più grave, più una sia a Pechino sia nella provincia settentrionale di Heilongjiang. Escludendo i casi di nuovi morti sospette, i decessi restano inchiodati a quota 4.634, mentre sono 31 i pazienti dimessi dagli ospedali.
Nel Paese è partita l’indagine dell’Oms per indagare l’origine della diffusione del virus. La missione non ha l’obiettivo di “puntare il dito” contro Pechino “in stile Trump”. Lo ha sottolineato uno degli scienziati dell’Agenzia dell’Onu, Fabian Leendertz, epidemiologo del Robert Koch Institut, che arriverà nel Paese giovedì assieme ad altri novi scienziati. “Non si tratta di individuare la Cina come colpevole. Si tratta di ridurre il rischio. E i media potrebbero aiutarci evitando di accusare in stile Trump. Il nostro lavoro non è politico”, ha detto il ricercatore parlando con il Guardian.
La Cina ha confermato i piani per l’imminente arrivo dei 10 esperti internazionali dell’Oms per indagare sull’origine della pandemia originata dal Covid-19. Il team, ha riferito in conferenza stampa il portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian, volerà direttamente il 14 gennaio da Singapore a Wuhan, il capoluogo dell’Hubei dove per primo è stato rilevato a fine 2019 il nuovo coronavirus.
In Russia nelle ultime 24 ore sono stati accertati 22.934 nuovi casi di Covid-19 e 531 persone sono morte a causa della malattia: lo riporta il centro operativo nazionale anti-coronavirus. Le zone col maggior numero di nuovi contagi sono Mosca, con 5.001 casi in un giorno, San Pietroburgo, con 2.731, e la regione di Mosca, con 1.083. In totale, dall’inizio dell’epidemia, in Russia sono stati confermati 3.448.203 casi di Covid-19 e 62.804 decessi provocati dal morbo.
Il re della Malaysia, il Sultano Abdullah Sultan Ahmad Shah, ha dichiarato lo stato di emergenza nel Paese per far fronte a un’impennata di casi di coronavirus. Il Sultano “ritiene che l’epidemia di Covid-19 nel Paese sia in una fase molto critica e che l’emergenza sia necessaria”, ha reso noto in un comunicato il palazzo nazionale.
La Nuova Zelanda chiederà ai viaggiatori provenienti dalla maggior parte dei paesi del mondo un test del coronavirus negativo prima di partire. Lo riferisce il Guardian. Saranno esclusi coloro che arrivano da Australia, Antartide e alcune isole del Pacifico. Chiunque arrivi in Nuova Zelanda dall’estero, anche con un tampone negativo, dovrà fare un altro test all’aeroporto e restare in isolamento 14 giorni, ha spiegato il ministro per l’emergenza Covid Chris Hipkins. La chiusura delle frontiere e un rigoroso lockdown durante la fase iniziale della pandemia di coronavirus hanno aiutato la Nuova Zelanda a mantenere controllo, con solo 1.800 casi e 25 decessi totali. L’ultimo contagio locale di Covid è stato segnalato quasi due mesi fa. Quanto alle vaccinazioni, il governi neozelandese ha annunciato di essersi assicurato dosi sufficienti ai 5 milioni di abitanti grazie agli accordi firmati con AstraZeneca e Novavax. Secondo i piani dell’esecutivo, la popolazione sarà vaccinata entro la metà del 2021.
Fonte Ansa.it