Tutta la Lombardia passerà in zona arancione rinforzato a partire dalla mezzanotte e quindi le scuole da domani resteranno chiuse, con tutti gli studenti in dad. E’ quanto stabilisce una nuova ordinanza firmata dal presidente della Regione Attilio Fontana valida fino al 14 marzo che prevede anche il divieto di utilizzare le aree giochi all’interno dei parchi e il divieto di recarsi nelle seconde case.
Il provvedimento dalla Regione fa cessare gli effetti delle ordinanze precedentemente emanate relative al posizionamento di una serie di territori della Lombardia in fascia arancione rafforzato che si considerano superate dal provvedimento approvato oggi. Il passaggio in arancione rafforzato è stato deciso per l’andamento della situazione epidemiologica che, si legge in una nota della Regione, “presenta le condizioni di un rapido peggioramento con un’incidenza in crescita in tutti i territori della Lombardia, anche in relazione alle classi di età più giovani”. Per questo, è sospesa la didattica in presenza nelle istituzioni scolastiche primarie e secondarie di primo grado e secondo grado, nelle istituzioni formative professionali secondarie di secondo grado e nei percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore, nonché nelle scuole dell’infanzia. Proseguono i servizi per la prima infanzia (nidi e micro nidi).
Da sabato 6 marzo nelle Marche, zona rossa per le province di Ancona e Macerata, con conseguente stop alla didattica in presenza per le scuole di ogni ordine e grado, comprese le Università. Nelle altre province marchigiane – Ascoli Piceno, Fermo e Pesaro Urbino -, pur restando in zona arancione, si applicherà la Dad al 100% per le secondarie di primo grado e di secondo grado (medie e superiori) e Università con l’esclusione dunque di Infanzia ed Primarie. Lo prevede un’ordinanza che verrà firmata dal presidente Acquaroli alla luce dell’analisi del trend Covid-19 fatta con servizio Sanità.
L’Abruzzo, con il nuovo monitoraggio settimanale della Cabina di regia nazionale previsto per domani dovrebbe “complessivamente rimanere in zona arancione, almeno per la parte di territorio non interessata dalle maggiori restrizioni”. Nei comuni attualmente in zona rossa, tra cui l’area metropolitana, resteranno in vigore le maggiori restrizioni “fino a quando i contagi non ci consentono di dichiarare il cessato allarme”. Lo afferma il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio. “Il nostro indice Rt – anticipa il governatore – sta ancora scendendo. Non escludo che domani potremmo avere la notizia che sia leggermente al di sotto dell’1. I progressi si cominciano a contare. Anche se purtroppo mentre scende l’Rt, non abbiamo un calo sensibile dei contagi, che continuano a registrare, in alcune zone e in alcune giornate, dei picchi preoccupanti. C’è una sorta di ritardo nell’associare al calo dell’Rt un calo dei contagi e, soprattutto, dei ricoveri, ciò che ci preoccupa di più”. “Complessivamente l’Abruzzo rimane in arancione e potrebbe anche cominciare il percorso di rientro in zona gialla, almeno per la parte di territorio non interessata dalle restrizioni maggiori – prosegue – Su quei comuni continueremo con il monitoraggio, verificheremo chi merita di mantenere restrizioni e chi invece può uscirne. C’è una costante analisi dei dati. Sto chiedendo alle Asl di fare valutazioni precise”.
L’Ossola, da Mergozzo al confine con la Svizzera, passa in zona ‘arancione rafforzato’, quindi chiude anche le scuole elementari. Il provvedimento, annunciato dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, a Verbania nell’ambito del tour per raccogliere le istanze in vista della programmazione dei fondi europei, fa parte di un’ordinanza che verrà firmata sabato. Resterà in vigore fino al 19 marzo. Ma una porzione dell’Ossola è già in rosso: si tratta della Valle Vigezzo per cui la stretta è cominciata sabato scorso e in uno dei 7 Comuni, Re, addirittura il 20 febbraio. Nella zona che fa capo a Domodossola l’incidenza di contagi da Covid, nei dati aggiornati a ieri, è di 453 casi ogni 100 mila abitanti, con un tasso oltre che raddoppiato rispetto a tre settimane fa, ha spiegato Cirio. Le alte due parti della provincia dl Vco restano al momento in arancione: nel Cusio (area attorno ad Omegna) l’indice dei contagi è 145 ogni 100 mila abitanti, nel Verbano 206.
Aumentano in Piemonte i Comuni in zona rossa. Ai 22 già blindati nei giorni scorsi dalla Regione, secondo quanto si apprende si aggiunge Crescentino, circa 7.800 abitanti in provincia di Vercelli.
Fonte Ansa.it