L’associazione di categoria nazionale MIO Italia, in rappresentanza di una parte del comparto dell’ospitalità a tavola (Horeca) del nostro Paese, ha intrapreso un’azione giudiziaria, presso il Tribunale di Viterbo, nei confronti del ministro della Sanità della Repubblica Popolare Cinese, in merito alla diffusione della pandemia da Covid-19 e ai relativi ritardi nella segnalazione dell’emergenza e nell’attivazione delle misure di prevenzione e controllo.
Lo ha reso noto Paolo Bianchini, presidente dell’associazione di categoria MIO Italia, Movimento Imprese Ospitalità.
MIO Italia, che si avvale dello studio legale dell’avvocato Marco Vignola, chiede l’accertamento delle responsabilità del ministero della Sanità cinese nel non aver tempestivamente segnalato all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) il diffondersi del virus e dei suoi gravi effetti letali fra novembre e dicembre 2019, e nel non aver assunto i necessari provvedimenti di controllo sugli scali aeroportuali in partenza dalla Cina. Tali gravi omissioni hanno impedito allo Stato italiano una rapida assunzione di provvedimenti di ordine pubblico e sanitario che sicuramente avrebbero ridotto al minimo il disagio e le conseguenze derivanti dal Covid-19.
In questo senso, MIO Italia chiede il risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale subito dai suoi iscritti per il blocco di tutte le attività della rete di imprese a partire dal 12 marzo 2020 nella misura che verrà quantificata in corso di causa, anche per l’attuale incertezza sulla data finale del periodo pandemico.
Nello specifico si tratta di danni patrimoniali per mancato guadagno, anticipata chiusura delle strutture del comparto, liquidazione del personale, nonché anticipata risoluzione dei contratti di fornitura. E di danni non patrimoniali, quindi morali ed esistenziali, per la lesione di interessi costituzionalmente protetti.
«A causa dei ritardi nel lanciare l’allarme sul virus, le campane da oltre un anno suonano a lutto per il comparto dell’ospitalità a tavola. Nel 2020 i fallimenti sono stati oltre 22mila e alla fine di quest’anno se ne prevedono altrettanti. La perdita media di fatturato è di circa il 60%, ciò significa che in molti hanno perso tutto. I piccoli imprenditori, soprattutto dei centri minori, sono sempre più in difficoltà. Secondo una nostra stima, i danni per le imprese di MIO Italia ammontano a circa 200 milioni di euro», ha dichiarato Paolo Bianchini.
La prima udienza è stata fissata il 1° dicembre 2021 presso il tribunale di Viterbo.