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Covid: operativo ospedale da campo a Nuoro, primi ricoveri

(ANSA) – NUORO, 10 DIC – A oltre un mese dall’allestimento
nel piazzale del San Francesco di Nuoro, l’ospedale da campo
della Croce Rossa è finalmente operativo con una capienza
massima di 20 posti letto Covid. Nel pomeriggio il trasferimento
dei primi tre pazienti. La struttura supporterà l’attività dei
reparti del San Francesco già riservati alle cure dei positivi:
due terapie intensive e due di degenza ordinaria, più i malati
ricoverati al Pronto soccorso. Nell’ospedale da campo
presteranno servizio 5 ufficiali e 6 sottufficiali medici
dell’Esercito, 6 infermieri e 4 opertaori socio sdanitari della
Assl di Nuoro. Si rafforza quindi l’assistenza e si dà ossigeno
a medici, infermieri e operatori socio sanitari impegnati nella
lotta alla pandemia in un territorio che ha il più alto numero
di positivi in rapporto alla popolazione.
    “L’ospedale da campo è una articolazione dei reparti che
curano i pazienti Covid, volta a garantire un maggior numero di
posti letto e assistenza diversa a seconda dello stadio della
malattia – spiega la direttrice della Assl Grazia Cattina – I
pazienti che saranno ricoverati arrivano dalla degenza ordinaria
a basso livello assistenziale. E’ una organizzazione complessa –
ammette la dirigente – ed è prevista una valutazione attenta per
definire i bisogni dei pazienti e quindi il setting più
appropriato tra quelli che attualmente il San Francesco può
assicurare”.
    Tante le polemiche nei giorni scorsi e persino un esposto
presentato in Procura dal sindacato degli infermieri Nursind per
il grande numero di ambulanze in sosta per ore ma anche per
giorni
davanti al Pronto soccorso. “Da oltre 10 giorni siamo usciti da
questa emergenza – sottolinea Cattina – abbiamo attuato
interventi efficaci con l’aumento dei posti letto di degenza
ordinaria e terapia intensiva e con la riduzione dei giorni di
permanenza dei pazienti in Pronto soccorso. Stiamo proseguendo a
rimodulare l’offerta per la degenza dei malati Covid in
relazione all’evolversi dell’andamento epidemiologico, fermo
restando – chiarisce la direttrice della Assl – che dobbiamo
continuare ad assicurare assistenza anche ai pazienti no Covid”.
    (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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