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Dai boschi feriti del Trentino l’abete che porterà la luce del Natale sotto il Ponte Morandi

La Magnifica Comunità di Fiemme ha donato alla città di Genova un grande abete proveniente dai boschi del Trentino devastati dal maltempo del mese scorso: diventerà l’albero di Natale di Certosa, il quartiere più colpito dal crollo del ponte Morandi

Dopo un viaggio di 400 km è arrivato a Genova quello che sarà l’albero di Natale di Certosa, il quartiere della città che più sta soffrendo dopo la tragedia del Ponte Morandi. Viene dalla foresta di Solaiolo, nel comune di Carano, Val Di Fiemme, uno dei tanti boschi messi a dura prova dall’ondata di maltempo che a fine ottobre ha abbattuto migliaia di alberi in Trentino. Lui, invece, un abete rosso di 40 anni alto 12 metri, si è salvato e ora andrà a portare la luce e il calore delle Feste sotto quel che resta del viadotto autostradale crollato lo scorso agosto.

A selezionare l’albero e a portarlo in dono al capoluogo ligure, è stata la Magnifica Comunità di Fiemme, che da secoli si prende cura del patrimonio forestale di un’area che comprende undici comuni del Trentino-Alto Adige. L’albero, che sarebbe stato comunque abbattuto, è stato tagliato nei giorni scorsi dai boscaioli della Comunità e caricato su un mezzo pesante per essere trasportato in Valpolcevera: posizionato in Piazza Petrella, in zona arancione, dove da quattro mesi residenti e commercianti stanno scontando una drammatica situazione di isolamento dal resto della città, l’albero di Natale sarà acceso il 7 dicembre in contemporanea con quello di piazza De Ferrari. E allora un filo di luce unirà, idealmente, Genova e i boschi del Trentino: due territori feriti che a Natale si sentiranno meno soli.

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