avvocatoinprimafila il metodo apf

De Leonardis: “A Vieste ancora attendono gli interventi per l’alluvione del 2014”

a distanza di quasi 6 anni dall'alluvione verificatasi tra 5 e 6 settembre 2014 che devastò il Gargano provocando danni ad aziende agricole, abitazioni e beni pubblici, strade, strutture turistiche quantificati solo a Vieste - tra i Comuni maggiormente colpiti - in 1.785.924,14 euro, di cui sono stati riconosciuti solo 171.600 euro nonostante lo stato di calamità naturale, nessuno ha ancora visto un euro della cifra stanziata.

“Un caso che, nel Paese dalla pubblica amministrazione prigioniera di una burocrazia soffocante, e con gli enti locali che nascondono le proprie inefficienze e ritardi rimpallandosi reciprocamente le responsabilità, non fa più notizia, ma che ritengo scandaloso, per i danni che produce ai cittadini e la disaffezione che alimenta rispetto alla politica.

E’ stato ricordato che a distanza di quasi 6 anni dall’alluvione verificatasi tra 5 e 6 settembre 2014 che devastò il Gargano provocando danni ad aziende agricole, abitazioni e beni pubblici, strade, strutture turistiche quantificati solo a Vieste – tra i Comuni maggiormente colpiti – in 1.785.924,14 euro, di cui sono stati riconosciuti solo 171.600 euro nonostante lo stato di calamità naturale, nessuno ha ancora visto un euro della cifra stanziata.

Una beffa, nonostante l’amministrazione comunale di Vieste almeno all’epoca si sia prontamente adoperata per curare la parte relativa alla ricezione e conseguente istruttoria tecnico-amministrativa delle domande di concessione di aiuto, mentre la Regione Puglia risulta ancora non pervenuta in questa vicenda.

Auspico quindi che, tra un taglio di nastro e una immancabile passerella, il presidente Emiliano e/o chi ne fa le veci, di passaggio per Vieste spieghi perché il Gargano, al di là delle dichiarazioni e degli impegni di facciata, continui ad essere di fatto cancellato dalla mappa regionale da parte di chi lo considera soltanto in campagna elettorale, per poi tornare a dimenticarlo ad urne chiuse.

E perché agricoltori, imprese, cittadini già duramente provati da una terribile calamità sono ancora e sempre in attesa, dopo 6 anni, di un ristoro irrisorio ma non per questo per loro meno importante”.

Exit mobile version