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DECRETI DELL’EMERGENZA PER IL COVID 19. SI SQUARCIANO LE TENEBRE CHE AVVOLGONO L’OPERATO DEL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO.

Il dibattito pubblico sulla gestione dell’emergenza COVID 19 sino ad oggi quantitativamente fluviale, ma qualitativamente misero,

Un’importante sentenza del T.A.R. del Lazio depositata ieri 22/07/2020 ha dichiarato l’obbligo per la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile di consentire a tutti i cittadini l’accesso ai verbali del Comitato Tecnico Scientifico sulla base delle cui conclusioni il Presidente Conte ha adottato i propri discussi decreti con i quali è stata gestita l’emergenza COVID 19.
L’intervento dell’Autorità Giudiziaria si è reso necessario perché il 04/05/2020 il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, sorprendentemente, aveva negato a un gruppo di cittadini che ne avevano fatto richiesta la possibilità di consultare ed estrarre copia dei verbali dei lavori del Comitato Tecnico Scientifico al fine di consentire sulle conclusioni scientifiche raggiunte in tale sede il necessario dibattito pubblico.
Il diniego opposto alla richiesta di conoscere le basi logiche e scientifiche di provvedimenti che hanno sconvolto la vita di tutti gli italiani e “sospeso le garanzie costituzionali”, come di recente candidamente e senza alcuna emozione affermato, aveva ovviamente destato una fortissima sensazione di disagio, anche se abbastanza poche e isolate sono state le prese di posizione della politica e della cultura di fronte a tale certamente non trasparente condotta.

Mentre il Consiglio d’Europa istituisce una Commissione ad hoc per la promozione del diritto alla conoscenza, al fine di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche e per promuovere la partecipazione al dibattito pubblico sui temi di maggiore rilevanza , in Italia non solo tale esigenza di trasparenza, questo diritto fondamentale di nuova generazione, non viene avvertito come necessario ma, addirittura, viene osteggiato dalle pubbliche autorità che impediscono così alla generalità dei consociati di partecipare attivamente alla vita democratica della propria nazione e di valutare responsabilmente l’operato delle autorità pubbliche.

Grazie all’impegno degli avvocati Vincenzo Palumbo, Federico Tedeschini, Nicola Galati, Rocco Todaro, Andrea Pruiti Ciriello ed Ezechia Paolo Reale e alla sensibilità al tema dei diritti civili del Collegio della Sezione Primaquater del T.A.R. del Lazio presieduto dalla dott.ssa Mariangela Caminiti, relatore la dott.ssa Ines Simona Immacolata Pisano, terzo giudice la dott.ssa Lucia Gizzi, la coltre buia con la quale l’autorità governativa aveva cercato, senza alcuna logica ragione, di coprire l’operato del Comitato Tecnico Scientifico, costituendosi anche in giudizio attraverso l’Avvocatura dello Stato per contrastare la richiesta di esaminare i verbali di quell’organo, può dirsi oggi squarciata e le tenebre che avvolgono il contenuto dei lavori del Comitato potranno presto essere diradate.

Il Giudice alla Presidenza del Consiglio, Dipartimento della Protezione Civile, ha ordinato di consegnare entro trenta giorni ai richiedenti i documenti rilevanti.
Il dibattito pubblico sulla gestione dell’emergenza COVID 19 sino ad oggi quantitativamente fluviale, ma qualitativamente misero, essendo state sottratte al dibattito pubblico tutte le informazioni rilevanti a valutare adeguatezza e proporzionalità delle misure adottate in rapporto alle emergenze scientifiche disponibili, potrà ora avere pienezza e maturità democratiche, sostituendo l’acritica fiducia del popolo nell’operato del Governo, istituzione che ancor oggi alcuni incredibilmente ritengono sia l’unica ad avere la capacità di conoscere quale è il bene comune e come perseguirlo, e la pretesa, certamente più coerente con le azioni di regimi di governo illiberali, di godere del monopolio politico delle informazioni rilevanti“.

Avv. Ezechia Paolo Reale

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