avvocatoinprimafila il metodo apf

Discriminazione donne nelle task force

Discriminazione donne nelle task force

DISCRIMINAZIONE NELLE TASK FORCE, GABANELLI: “Scelgono i più attivi nelle attività di corridoio”

 

MILENA GABANELLI: “SOCIETÀ SCEGLIE I PIÙ ATTIVI NELLE ‘ATTIVITÀ DI CORRIDOIO’ ”

“Il tema dello scarso coinvolgimento delle donne nelle task force è lo specchio di quello che avviene, che è avvenuto prima e che avverrà dopo. È necessario un cambiamento di mentalità, la discriminazione vera è sul merito. Quando la società recluta i suoi vertici non lo fa in base a criteri meritocratici, ma sceglie i più attivi nelle cosiddette ‘attività di corridoio’.  Le donne sono maggiormente impossibilitate nel mettere in atto comportamenti che portano a “fare carriere”, dedicare tempo e attività a costruire relazioni. Così facendo, escludendo chi produce risultati si ottiene una classe dirigente di bassa qualità, costruita su un architrave e non su capacità dimostrate. Se non cambia schema di reclutamento non cambia niente”.

Questo l’estratto dell’intervento di Milena Gabanelli, intervenuta nel corso del webinar “Coronavirus, Scienza e Diritti” promosso dall’Associazione Luca Coscioni e in diretta sui canali social dell’associazione ogni i sabato mattina. 

La giornalista ha preso la parola sul tema delle discriminazioni in tempi di coronavirus, come quelle di genere al centro delle cronache di questi giorni, nel corso di un dibattito con i vertici dell’ Associazione Luca Coscioni -Filomena Gallo, Marco Cappato, lo scienziato Michele De Luca e Marco Perduca, anche coordinatore di Science for Democracy.

A seguire è intervenuta Filomena Gallo, Segretario nazionale dell’Associazione e simbolo delle battaglie per i diritti al femminile, grazie a un’azione costante, ad esempio, a tutela del diritto all’interruzione volontaria di gravidanza e a favore della possibilità di accedere alle tecniche di fecondazione assistita (azioni che hanno portato all’eliminazione di assurdi divieti imposti dall’originale Legge 40), oltre a un impegno attivo a favore delle donne vittime di violenza domestica: “E’ evidente la completa assenza di politiche mirate al contrasto della disparità di genere, è assurda l’evidenza di un’incessante necessità, anche nel 2020, di appelli per far sentire la voce delle donne, donne che sono in prima linea negli ospedali, che colmano un sistema welfare che non c’è, e che troppo spesso sono anche retribuite meno di quanto dovrebbe essere”.

“Inoltre – continua Gallo – i sistemi sanitari sovraccaricati, la riallocazione delle risorse, la carenza di forniture mediche e le interruzioni delle catene di approvvigionamento globali hanno danneggiato l’accesso delle donne alle tecniche di salute riproduttiva, come l’interruzione di gravidanza e la fecondazione medicalmente assistita. Abbiamo aderito e promosso appelli affinché ciò non avvenga e abbiamo come Associazione Luca Coscioni e con le associazioni di pazienti invitato il Governo e i governi regionali a prevedere interventi specifici in questo senso. Occorrono politiche mirate per eliminare definitivamente le gravi falle del sistema sanitario e nel sistema welfare. Questo significa ampliare la rimozione di discriminazioni ad ampio raggio in un momento di emergenza nell’emergenza su cui in questi anni abbiamo presentato proposte tutte attuali e attuabili in tempi brevi a beneficio di tutti”.

 

La Redazione

 

 

Exit mobile version