(ANSA) – CATANZARO, 29 OTT – Aveva ottenuto una cattedra ma
continuava ad esercitare l’attività forense. Per questo motivo
un avvocato e sua moglie, pure avvocato, hanno ricevuto,
notificato dai finanzieri del Comando provinciale di Catanzaro,
un avviso di conclusione indagini emesso dalla Procura della
Repubblica Catanzarese in cui si ipotizzano i reati di truffa
aggravata ai danni dello Stato e falsità ideologica in atto
pubblico.
L’indagine, condotta dai finanzieri della Tenenza di
Soverato, secondo l’accusa ha rivelato che un noto
professionista del comprensorio, assegnatario a tempo
indeterminato di una cattedra in un Istituto scolastico in
provincia di Bologna, ha prodotto, nel tempo, dichiarazioni
grazie alle quali ha potuto fruire di ben 853 giorni di assenza,
tutti regolarmente retribuiti. Contemporaneamente, invece, come
accertato dalle Fiamme Gialle soveratesi anche mediante
appostamenti e videoregistrazioni, l’avvocato ha continuato ad
esercitare la professione forense. In particolare è stato
accertato che le prestazioni lavorative avevano avuto luogo
anche nei giorni in cui avrebbe dichiaratamente dovuto assistere
la suocera portatrice di handicap. La moglie, qualificatasi come
avvocato benché non ancora iscritta all’albo dell’ordine
all’epoca dei fatti, aveva falsamente attestato di esercitare
l’attività forense nello studio del marito e di non poter,
pertanto, prestare la dovuta assistenza alla madre, rendendo
così indispensabile l’assenza del docente dall’istituto felsineo
per congedo parentale.
I fatti verranno segnalati alla Procura regionale della Corte
dei conti di Catanzaro per i profili di danno erariale ed il
recupero di quanto indebitamente percepito ai danni delle casse
dello Stato. (ANSA).
Fonte Ansa.it