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Domenica ritorna l’ora solare, ma nel 2019 forse dovremo fare una scelta: ora solare o legale?

Se il Parlamento Europeo approverà la proposta di abolizione del cambio di orario, in aprile l’Italia e gli altri stati membri dell’Unione dovranno scegliere tra ora solare e ora legale. E se per scegliere dovessimo guardare al portafoglio…

Dopo sette mesi di ora legale, nella notte tra sabato 27 e domenica 28 ottobre tornerà in vigore l’ora solare, quella “prevista” dal meridiano del fuso orario di riferimento: alle ore 3.00 si dovranno spostare un’ora indietro le lancette degli orologi. L’ora legale sarà di nuovo in vigore dal prossimo 31 marzo 2019.E forse sarà l’ultima volta che sposteremo le lancette dell’orologio. Il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker ha infatti proposto di eliminare l’obbligo del passaggio. Secondo la sua proposta, ogni Stato dovrebbe decidere se adottare l’orario solare tutto l’anno o quello legale. Se la proposta verrà approvata dal Parlamento e dai Paesi membri, i governi dovranno scegliere in aprile tra ora legale e ora solare.

Attualmente dal governo italiano non sono filtrate moltissime indicazioni in merito. La cosa certa è che da domenica avremo la netta sensazione che le giornate dureranno di meno, visto che il sole tramonterà prima accompagnandoci inesorabilmente verso il freddo e il gelo della stagione invernale. Resta la piccola soddisfazione che domenica ci sveglieremo con un’ora di sonno in più.

Ora legale o solare? Da marzo a ottobre 2018 risparmiati 111 milioni di euro in bolletta

Secondo le stime preliminari registrate da Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, dal 25 marzo 2018, grazie proprio a quell’ora quotidiana di luce in più che ha portato a posticipare l’uso della luce artificiale, l’Italia ha risparmiato complessivamente 554 milioni di kilowattora (quanto il consumo medio annuo di elettricità di circa 205 mila famiglie), un valore corrispondente a minori emissioni di CO2 in atmosfera per 290 mila tonnellate. Considerando che nel periodo di riferimento un kilowattora è costato in media al cliente domestico tipo circa 20 centesimi di euro al lordo delle imposte, il risparmio economico per il sistema relativo al minor consumo elettrico nel periodo di ora legale per il 2018 è pari a circa 111 milioni di euro. Dal 2004 al 2018, secondo i dati elaborati da Terna, il minor consumo di elettricità per il Paese dovuto all’ora legale è stato complessivamente di circa 9 miliardi e 100 milioni di kilowattora (quantitativo equivalente alla richiesta di energia elettrica annua di una regione come la Sardegna) e ha comportato in termini economici un risparmio per i cittadini di circa 1 miliardo e 545 milioni di euro.

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