(ANSA) – PALERMO, 18 GEN – “Ho detto sì alla donazione degli
organi di mia figlia perché era un gesto che andava fatto.
Abbiamo alleviato il dolore di altri bambini e dei loro
genitori. La mia bambina adesso è un angelo che ha dato la
gioia”. Così Silvia (nome di fantasia), racconta la scelta di
dare dare l’assenso al prelievo degli organi della sua bimba di
9 anni, deceduta nell’ospedale dei Bambini a Palermo per arresto
cardiaco. Con il suo “sì”, Silvia ha permesso di salvare altri
tre bambini in lista d’attesa per un trapianto. Adesso in varie
regioni d’Italia quei bambini hanno una nuova speranza di vita
grazie al fegato e ai reni della piccola palermitana. Terminato
il periodo di osservazione e dichiarata la morte della piccola
donatrice, è partita la complessa organizzazione sanitaria per
il prelievo multiorgano in presenza di tutte le équipe
chirurgiche giunte da varie parti d’Italia.
“Ringrazio la famiglia della bimba, in particolar modo la mamma
– dice il coordinatore regionale del Crt Sicilia Giorgio
Battaglia – per la grande generosità e sensibilità. La donazione
pediatrica passa attraverso situazioni delicate e difficili.
Bisogna ammirare tantissimo il gesto di questa mamma – aggiunge
– un gesto prezioso che forse potrà aiutarla a far superare la
tragedia vissuta”.
Elsa Cannistraro, la psicologa del Crt che ha assistito la
famiglia, racconta: “Aver conosciuto questa mamma meravigliosa
per me è stata un’esperienza che porterò nel cuore per sempre”.
“Da anni il mio lavoro di supporto alle famiglie nelle terapie
intensive mi ha permesso di conoscere tante realtà e tanto
dolore – dice – Ma lo strazio più grande è quello che prova un
genitore per la morte di un figlio. Questa giovane mamma nel suo
immenso tormento ha avuto la bontà d’animo e la grande
sensibilità di pensare all’angoscia di tante altre mamme che
stavano soffrendo come lei ma con la speranza ancora in cuore.
Speranza che lei aveva dovuto ormai abbandonare. Non posso che
ringraziarla anche per aver affidato se stessa e la sua storia a
me”. “Purtroppo sono ancora troppi i bambini in attesa di essere
curati e per questo – conclude Battaglia – è sempre fondamentale
ricordare l’importanza della donazione, a qualunque età”.
(ANSA).
Fonte Ansa.it