In Italia il gioco d’azzardo ha fatturato 103 miliardi nel 2017. Anche la Toscana come altre regioni del Centro e Nord Italia attraverso una nuova forma di comunicazione dirà il suo No alla macchinette definite “mangiasoldi”. Un 2017 da dimenticare
Lo schermo di una slot machine, su cui scorrono le lettere che formano la scritta No slot. E’ il logo No slot approvato dalla giunta nel corso dell’ultima seduta, su proposta dell’assessore al diritto alla salute e al sociale Stefania Saccardi. Potranno esporlo in evidenza esercizi e circoli, bar e luoghi di ricreazione che scelgono di non installare le macchinette popolarmente definite “mangiasoldi”, cioè apparecchi e congegni per il gioco, lecito, con vincite in denaro. La Regione realizzerà anche, sul proprio sito web, uno specifico portale per gestire le richieste di questo marchio identificativo.
“Per contrastare il gioco d’azzardo patologico, in Toscana abbiamo messo in atto tante iniziative – dice l’assessore Stefania Saccardi -, a partire dalla legge regionale del 2013, che contiene una serie di misure per il gioco consapevole e per la prevenzione della ludopatia. Purtroppo il fenomeno del gioco d’azzardo coinvolge un numero sempre crescente di persone di tutte le età, che si lasciano tentare da questa passione fino a farla diventare una vera patologia. Abbiamo fatto azioni di informazione, prevenzione, formazione, ricerca, monitoraggio, molte rivolte ai giovani. A luglio di quest’anno abbiamo varato il Piano regionale di contrasto al gioco d’azzardo, finanziandolo con olltre 3 milioni. Ora mettiamo a disposizione di tutti gli esercizi che lo vorranno il logo No slot, e invitiamo gli esercenti a richiederlo ed esporlo ben in vista all’ingresso dei loro locali”.
Un successivo atto regionale regolamenterà i modi di utlizzo del logo e gli impegni assunti dai titolari di circoli ed esercizi pubblici: saranno poi i Comuni a verificare che circoli ed esercizi utilizzatori del logo rispettino gli impegni presi. Se in un locale No slot saranno trovati apparecchi con vincita in denaro, il Comune dovrà rimuovere la vetrofanìa e comunicare il fatto alla Regione, che cancellerà il locale dall’elenco.
Dati sull’utenza con Disturbo da Gioco d’Azzardo trattata dai Servizi per le Dipendenze delle Asl toscane
Dal 2012, anno in cui è stato introdotto nella cartella informatizzata Dipendenze il gioco d’azzardo, al 2017 si registra un incremento del 44% dei pazienti trattati dai servizi.
L’utenza con disturbo da gioco d’azzardo rappresenta circa il 10% del totale dei pazienti trattati dai servizi (tossicodipendenti e alcoldipendenti)
Il 2017 ha avuto un incremento di 101 pazienti rispetto al 2016, segno che il trend è in aumento.
Il numero totale dei pazienti nell’anno 2017 è di 1.465, di cui 439 nuovi utenti.
Le femmine sono 287, i maschi 1.178.
La fascia di età rappresentata maggiormente nei servizi è quella dai 50 ai 59 anni, pari al 28% dell’utenza.
Si rilevano anche 7 pazienti al di sotto dei 20 anni, mentre il 21% dei pazienti ha un’età superiore ai 60 anni.