(ANSA) – CROTONE, 06 NOV – Né schiamazzi, né violenza. A
Crotone la protesta contro il dpcm che dichiara la Calabria zona
rossa va in scena lavorando. Nel primo giorno di lockdown, i
commercianti crotonesi le cui attività sono tra quelle da tenere
chiuse, hanno invece deciso di aprire i loro negozi nonostante i
divieti. Una protesta spontanea, nata attraverso il tam tam sui
social, che ha coinvolto il 70% delle attività commerciali nel
capoluogo di provincia e che dovrebbe durare solo la giornata di
oggi. Sono rimasti aperti soprattutto i negozi di abbigliamento,
mentre bar e ristoranti, che pur organizzati per l’asporto (che
non è vietato), hanno piazzato i tavolini in strada per
accogliere i clienti.
“Crotone ha avuto il coraggio di protestare in modo
silenzioso ma concreto contro l’istituzione della zona rossa –
ha detto uno dei partecipanti all’iniziativa -. Nonostante il
momento di crisi, le problematiche e le difficoltà che abbiamo,
protestiamo con dignità facendo il nostro lavoro: restando
aperti per non morire. Un plauso a tutti i colleghi che hanno
avuto il coraggio, nonostante il pericolo di incorrere in multe
e chiusure, di aprire i loro negozi. Dobbiamo essere orgogliosi
di questa risposta. Penso che gli imprenditori abbiano dato
l’esempio. Ci stanno arrivando anche plausi da colleghi della
Lombardia che vorrebbero imitare la nostra iniziativa”.
Protesta anche chi ha deciso di restare chiuso obbedendo alle
disposizioni governative, ma ha attaccato alle vetrine dei
manifesti contro “un dpcm incomprensibile” e ribadendo di pagare
colpe di chi ha gestito in questi anni la sanità calabrese.
(ANSA).
Fonte Ansa.it