Il 26 maggio 2019, in occasione della giornata internazionale per la lotta contro l’abuso e il traffico illecito di droga, è stato presentato a Vienna il Rapporto Mondiale sulla Droga 2019 dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (UNODC).
Marco Perduca, dell’Associazione Luca Coscioni e coordinatore di Science for Democracy, che con Guido Long ha seguito la presentazione, ha notato che “E’ un fenomeno culturale che interessa molte più persone dei 271 milioni dichiarati oggi e che rappresentano un aumento del 30% rispetto a dieci anni fa. Con l’aumento dell’uso di sostanze gestite da organizzazioni criminali, aumenta anche il consumo problematico che passa da 30.5 a 35 milioni a livello globale. Sale anche il numero delle morti, 585,000, anche se non è chiaro se legate a overdose o a concause”.
La sostanza più comune rimane la cannabis, con 188 milioni di consumatori. Impressionante l’aumento di utilizzatori di oppiacei, anche legali, superiore del 56% rispetto alla stima per il 2016.
Non diminuisce purtroppo neanche la relazione tra stupefacenti e malattie ematiche: 1.4 milioni (su un totale di 11) di persone che iniettano droghe vivono con l’HIV, mentre 5.6 milioni con l’epatite C e 1.2 milioni con entrambe.
Prosegue Perduca, “Si continua a investire molto di più nella gestione dell’aspetto securitario e penitenziario che non in quello socio-sanitario. E questo malgrado l’aumento del consumo e di quello problematico in modo particolare. Eppure il Rapporto Mondiale conclude raccomandando la necessità di fornire aiuto a chi ne ha bisogno (solo una persona che ha bisogno di supporto su 7 lo riceve). Occorre che gli europei, sia individualmente che come UE, coordinino una risposta di buon senso che da una parte contenga il fronte poliziesco e punizionista cino-russo-arabo, e dall’altra non ostacoli la raccomandazione dell’OMS di riclassificare la Cannabis per le sue potenzialità terapeutiche”.