(ANSA) – CAGLIARI, 10 MAR – Per l’ex capogruppo sardista del
Consiglio regionale della Sardegna, Giuseppe Atzeri, potrebbero
aprirsi già nelle prossime ore le porte del carcere per scontare
la condanna, diventata ieri sera definitiva, a quattro anni e
nove mesi nell’ambito dell’inchiesta sull’uso dei fondi
destinati ai gruppi consiliari ritenuto illegittimo dalla
Procura di Cagliari. Ne danno notizia i quotidiani La Nuova
Sardegna e L’Unione Sarda. Il difensore di Atzeri, Agostinangelo
Marras, ha già chiesto per il suo assistito la possibilità di
scontare la pena ai domiciliari, considerati l’età e i problemi
di salute. È probabile però che la decisione dei giudici arrivi
solo dopo l’ingresso in carcere dell’ex capogruppo del Psd’Az.
Oltre alla sentenza per Atzeri (accusato di peculato e
falso), sono diventate definitive per effetto della pronuncia
della Cassazione che ha dichiarato i ricorsi inammissibili,
anche le condanne a 3 anni degli ex consiglieri dell’Udc Alberto
e Vittorio Randazzo: i due eviteranno il carcere – scatta dai 4
anni in su – attraverso pene alternative. La Suprema Corte ha
invece rinviato alla Corte d’appello di Cagliari le decisioni su
altri otto ex consiglieri del gruppo Misto della XIII
legislatura perché si dovranno valutare gli effetti di alcune
prescrizioni.
Annullate infine senza rinvio per intervenuta prescrizione
sulle spese illecite contestate fino a settembre 2007, le
condanne nei confronti di Oscar Cherchi, Maria Grazia Caligaris,
Sergio Marracini, Pierangelo Masia, Raimondo Ibba, Giommaria
Uggias, Mario Floris e Salvatore Amadu, mentre per le spese
successive sino a marzo 2009 la rideterminazione della pena sarà
decisa dalla Corte d’appello di Cagliari a cui sono stati
rinviati gli atti.
Per l’ex presidente della Regione Sardegna ed ex assessore
Mario Floris e per l’allora esponente dell’Idv Giommaria Uggias,
i giudici di secondo grado dovranno anche valutare la
legittimità delle spese sostenute nei 18 mesi finali di
consiliatura, una valutazione che potrebbe influire
sull’imputazione e dunque sul verdetto finale. (ANSA).
Fonte Ansa.it