(ANSA) – GENOVA, 25 FEB – Era una riservata signora di
Genova di 96 anni. L’archetipo dell’understatement genovese. E’
scomparsa il 9 dicembre scorso dopo aver preparato ogni cosa,
persino il proprio necrologio. Vi salutava gli affetti di
sempre, ringraziava i medici, e ricordava “la lunga schiera” di
ex allievi. Perché fino alla pensione Marisa Cavanna era stata
professoressa di Lettere. La particolarità, secondo quanto
ricostruito dall’ANSA, è che nel testamento ha lasciato in
beneficienza circa 25 milioni di euro a 16 enti, molti sul
territorio genovese, come l’ospedale Gaslini. O il Galliera, cui
va anche una prestigiosa villa. Non si conosce la provenienza
dei beni della professoressa, la “signorina Cavanna” come la
chiamava un amico di vecchia data, ma si ipotizza siano sostanze
di famiglia. Lontana dai giri mondani e riservata, molto
religiosa, non si era mai sposata e anche per l’età viveva da
ultimo piuttosto ritirata.
Per lei parla il testamento. Ben cinque su otto dei
beneficiari dell’eredità Cavanna, si parla di circa 25 milioni
di euro sui 40 complessivi, sono istituzioni, associazioni o
onlus. Andranno dunque circa 5 milioni di euro di beni mobili al
Galliera, assieme ai ricavi della vendita al miglior offerente
del prestigioso edificio in via Giordano Bruno a Genova, situato
in una spettacolare posizione a due passi dal mare, dove Marisa
abitava. Si stima possa valere altri 3 milioni di euro o più.
Tutti gli arredi vengono invece lasciati al Don Orione di
Genova, che riceve un altro ottavo del patrimonio Cavanna in
titoli e contanti (per 5 milioni circa). Altri 5 milioni vanno
all’ospedale pediatrico Gaslini di Genova e 5 ancora
all’Associazione italiana per la ricerca sul Cancro. Quasi altri
4 milioni (12/13) sono poi ripartiti tra: Amnesty International,
Amici senza frontiere, Save the Children, Fondazione Don Carlo
Gnocchi, Associazione italiana Amici di Roul Follereau, Lega del
Filo d’oro, Suore missionarie della carità opera Madre Teresa di
Calcutta, Piccole suore dei poveri, Fondazione Opera S.
Francesco dei Poveri, Associazioni Missioni Don Bosco e Opera
d’Assistenza ‘Progetto sorriso nel mondo’. (ANSA).
Fonte Ansa.it