(ANSA) – MILANO, 11 GEN – Il timore che avevano di
denunciare, prima che venisse arrestato, per paura di non essere
credute, perché lo ritenevano un personaggio ‘potente’. E’ un
particolare che, da quanto si è saputo, si ripete nelle
testimonianze delle ragazze che hanno parlato di presunti abusi
sessuali subiti dall’imprenditore delle start up digitali
Alberto Genovese, finito in carcere il 6 novembre per aver
stordito con un mix di droghe e stuprato una ragazza di 18 anni.
Già venerdì scorso, quando è stata sentita in Procura a
Milano una modella di 20 anni, si era saputo che la giovane
aveva parlato di più abusi subiti nell’ambito della sua lunga
frequentazione dell’imprenditore e dei suoi festini, spiegando
di essere rimasta soggiogata dalla sua figura e di non essere
riuscita a denunciare prima per paura di lui. Anche altre
ragazze hanno raccontato, nelle indagini della Squadra mobile
coordinate dall’aggiunto Mannella e dai pm Stagnaro e Filippini,
che avevano timore di non essere credute qualora si fossero
decise a denunciare le presunte violenze. Un timore che alcune
giovani avrebbero pure condiviso tra loro.
Oltre alla 18enne che ha denunciato per prima facendo
scattare le indagini che hanno portato all’arresto, sono almeno
altre cinque le ragazze che hanno riferito di presunti abusi, ma
verifiche sono in corso anche su altri casi. E gli investigatori
cercano riscontri ai verbali nell’analisi dei filmati delle
telecamere interne dell’appartamento, che hanno ripreso anche le
presunte violenze subite dalla 18enne il 10 ottobre. (ANSA).
Fonte Ansa.it