I GESTORI CARBURANTI SOSPENDONO IL SERVITO E MANIFESTANO SOTTO AL MISE IL 28 OTTOBRE 2020.
E’ ormai evidente la grave situazione della categoria che lavora con margini totalmente insufficienti in seguito alla sottoscrizione di accordi collettivi dalle oo.ss. che hanno ceduto, dapprima la disponibilità di fissare il prezzo finale del carburante che era prerogativa del Gestore e, in seguito, con la firma di ulteriori accordi al ribasso, hanno dimezzato il margine rendendo il Gestore totalmente succube delle compagnie petrolifere e “dipendente/finta partita iva”.
Oggi i gestori lavorano con un margine di circa 3 centesimi di euro lordi a litro, pari ad una redditività di 2 euro all’ora per circa 500 euro mensili, subendo un vergognoso sfruttamento che è stato definito un “caporalato petrolifero”. Inoltre la differenza di prezzo tra “servito” e “self” dovuta esclusivamente al lavoro apportato dal Gestore per il servizio svolto, viene incamerata arbitrariamente dalla compagnia, che ha già soddisfatto interamente il proprio margine industriale sul prezzo self, e che lascia al gestore che effettua materialmente il lavoro, solo 2 centesimi a litro su differenziali che vanno dai 20 ai 60 centesimi di euro.
L’associazione ANGAC si adopera affinchè venga riconosciuta la giusta redditività e dignità al lavoro svolto dai Gestori carburanti. Per questi motivi ANGAC attua la SOSPENSIONE DEL SERVITO a partire dal 28 ottobre 2020 e con una manifestazione sotto al Mise stesso giorno alle ore 11:30.
CARTELLO PROTESTA MANIFESTAZIONE MISE E SOSPENSIONE SERVITO 28 OTTOBRE 2020
Pur comprendendo le motivazioni del difficile periodo attuale, non essendo mai stati convocati e ascoltati e nemmeno avuto risposta alla lettera denuncia inviata al Presidente Conte, le nostre aziende non possono più sopportare tutto questo silenzio, in condizioni economiche sotto ai livelli di indigenza, pertanto, finchè non otterremo che le Istituzioni si facciano garanti per ristabilire dignità e redditività alla categoria per poter essere veramente liberi imprenditori anche liberi di stabilire il prezzo; di essere riconosciuti ufficialmente dal Mise e dal Governo quale organizzazione di riferimento per partecipare ai tavoli ministeriali insieme alle altre oo.ss.; l’accordo per un condono tombale di tutte le cartelle delle gestioni carburanti palesemente insufficienti.
In mancanza di risposte proseguiremo attuando lo sciopero delle carte di credito/bancomat, le quali commissioni erodono enormemente ed in alcuni casi superano il margine gestore costringendolo a lavora addirittura in perdita, in questo modo sarà inficiata la fatturazione elettronica, mancando il requisito della tracciabilità. Non ricevendo risposte certe e se non saremo convocati dalle istituzioni preposte, le proteste si ripeteranno ad oltranza.